Nel
“Giorno del ricordo” istituito dai fascisti, Berlusconi, Pds e
Napolitano
Il
convegno di Parma “Foibe e fascismo” smonta le bugie fasciste
sulle foibe
Salvini
attacca l'Anpi, la Presidente Carla Nespolo critica il convegno ma
l'Anpi di Parma vi partecipa.
Mattarella
e il governo Salvini-Di Maio sposano le tesi dei fascisti sulle foibe
Ha
scatenato numerose e pretestuose polemiche, il convegno che si è
svolto con successo domenica 10 febbraio presso il Cinema Astra di
Parma dal titolo “Foibe e fascismo”.
Il
convegno ha visto innanzitutto la conferenza dello storico Sandi Volk
su “I morti delle foibe riconosciuti dalla legge 354, quasi tutti
delle forze armate dell’Italia fascista”, vi sono poi state
letture di testimonianze di antifascisti e partigiani e la proiezione
di 2 video: “La foiba di Basovizza: un falso storico” della
storica e editrice Alessandra Kersevan, e “Norma Cossetto: un caso
tutt’altro che chiaro” della giornalista e ricercatrice storica
Claudia Cernigoi.
Ma
ciò che è stato preso a pretesto per alimentare il revisionismo
fascista sulle foibe e gli attacchi a chiunque vi si oppone, è stata
la presenza nel manifesto dell’iniziativa, oltre che del Comitato
antifascista e antimperialista per la memoria storica e dell’
A.N.P.P.I.A. (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani
Antifascisti) anche dell’Anpi.
Ad
accendere la “miccia” ovviamente un fascista, il senatore di
Fratelli d’Italia Luca Ciriani, che ha attaccato: “È vergognoso
che l’Anpi sostenga e partecipi a convegni che negano la tragedia
delle foibe. È inaccettabile che l’Anpi si renda protagonista di
tale operazione negazionista, visto che come associazione percepisce
contributi dallo Stato italiano”.
Il
deputato di Forza Italia Roberto Novelli ha affermato: “Non è più
ammissibile dare legittimità a chi nega una tragedia come quella
delle foibe. Chi lo fa - a Rovigo come a Parma come ovunque - è bene
che sappia che offende la memoria delle vittime, oltre che violare
una legge. Con tutto ciò che ne consegue”.
Ma
l’intervento più pesante è stato ovviamente del ministro
dell’Interno, il ducetto Salvini, che con il consueto tweet ha
sentenziato: “È necessario rivedere i contributi alle
associazioni, come l’Anpi, che negano le stragi fatte dai comunisti
nel dopoguerra. Le FOIBE 'un falso storico'. Pazzesco. Mi fa schifo
chi nega, ancora oggi, lo sterminio di migliaia di Italiani da parte
dei Comunisti… la Storia non si dimentica, onore ai nostri morti”.
L’Anpi
però, invece di respingere al mittente le accuse di revisionismo,
esprimere solidarietà agli organizzatori del convegno di Parma e
cogliere l’occasione per fare chiarezza sulla questione delle
foibe, si è chiusa in difesa criticando a sua volta l’iniziativa
dalla quale ha preso le distanze.
Il
presidente dell’Anpi di Parma ha affermato: “Siamo di fronte ad
affermazioni prive di ogni fondamento, si tratta in realtà della
quattordicesima edizione di una iniziativa, promossa dal comitato
antifascista antimperialista e per la memoria storica, che in
occasione della giornata del ricordo, invita a riflettere, oltre che
sulle foibe, anche sul ruolo che ha avuto l’occupazione fascista in
quelle terre. Da qui a parlare di negazionismo ce ne corre. L'Anpi è
sempre stata presente all’iniziativa e anche quest’anno
parteciperà (che è diverso da sponsorizzare) in piena autonomia
come è suo costume. Con la propria posizione autonoma che è quella
del Comitato nazionale dell’associazione, ribadita dalla nostra
presidente nazionale Carla Nespolo in occasione dell’episodio che
ha coinvolto l’Anpi di Rovigo”, riferendosi ad un commento
pubblicato sulla pagina Facebook dell’Anpi di Rovigo che recitava:
“Eh sarebbe bello spiegare ai ragazzi delle medie che le foibe le
hanno inventate i fascisti, sia come sistema per far sparire i
partigiani jugoslavi, che come invenzione storica. Tipo la vergognosa
fandonia della foiba di Basovizza…”.
In
tale occasione però, la Segreteria nazionale dell’Anpi ha scritto:
“Il post comparso sulla pagina Facebook dell'ANPI di Rovigo è
sbagliato e non rappresenta affatto la posizione della nostra
associazione. Prova ne è, fra le tante, l'inaugurazione il 10
febbraio prossimo, a Jesolo, di un monumento a tutte le vittime delle
foibe con l'attiva partecipazione della nostra sezione locale”
accomunandosi quindi alla canea revisionista e fascista sulle foibe.
E ancor peggio ha fatto in questa occasione, con la dichiarazione
della presidente nazionale, Carla Nespolo, che per difendere
opportunisticamente la legittimità dei contributi economici ricevuti
dall’Anpi dallo Stato ha scritto: “per ribadire chiarezza e
obiettività storica, ripeto quanto già affermato giorni fa dalla
Segreteria Nazionale ANPI: le foibe sono state una tragedia
nazionale, che copre un amplissimo arco di tempo e va affrontata
senza alcuna ambiguità, contestualizzando i fatti. In molte realtà
italiane l'ANPI ha collaborato con altre associazioni per ricordare
questa pagina tragica della nostra storia. Gradirei molto che chi
minaccia di cancellare i contributi alla nostra Associazione, abbia
la doverosa curiosità di andare a leggere i documenti ufficiali da
noi prodotti sul tema. Sia la frase sulla pagina Facebook dell'ANPI
di Rovigo che l'iniziativa di Parma non sono condivisibili e offrono
uno straordinario pretesto di polemica a chi è molto più amico di
Casapound che dell'ANPI", schierandosi quindi incredibilmente
lei stessa dalla parte “di chi è molto più amico di Casapound che
dell'Anpi”, e cioè dalla parte di Salvini che ha attaccato il
convegno che nega lo “sterminio di migliaia di Italiani da parte
dei Comunisti” (“sterminio” che non esiste!), cioè quella
“tragedia nazionale” di cui parla proprio la Nespolo!
Gli
organizzatori e relatori del convegno di Parma hanno criticato la
posizione dell'Anpi che invece di difendere questa importante
iniziativa che tenta di ristabilire la verità storica sulla
questione delle foibe, strumentalizzata ad arte per riabilitare il
fascismo e i fascisti, di ieri e di oggi, ne ha preso le distanze
finendo per fare il gioco dei revisionisti, quelli veri.
Claudia
Cernigoi ha chiesto: “Cosa non c’è di condivisibile
nell’iniziativa di Parma, presidente Nespolo? Ha letto gli studi
precisi, approfonditi, circostanziati di Sandi Volk, che ha raccolto
quanti più dati possibile sulle persone che sono state 'premiate' ai
sensi della legge sul Ricordo, dimostrando che la maggior parte dei
'premiati' erano combattenti fascisti, collaborazionisti del Reich?
(qui il risultato delle ricerche di Volk
http://www.diecifebbraio.info/elenco-dei-premiati-per-il-giorno-del-ricordo/).
Ha letto quanto abbiamo scritto (ormai sono vent’anni) sulla
'foiba' di Basovizza, che È UN FALSO STORICO, in quanto non vi è
alcuna prova che vi si siano svolte esecuzioni di massa da parte
degli Jugoslavi, ma in compenso vi è sufficiente documentazione (da
noi pubblicata) che dimostra che il pozzo è stato svuotato più
volte e si sono trovati resti umani per un totale di 10/15 persone,
alcuni dei quali in divisa tedesca? (è tutto spiegato qui:
http://www.diecifebbraio.info/2012/01/la-foiba-di-basovizza-5/). Ha
letto il mio studio sul caso Norma Cossetto (può anche visionare il
video, si trova su Youtube), nel quale dimostro non solo che le
cosiddette testimonianze (anonime) non sono attendibili ma che anche
la sorella ed il cugino di Norma hanno dichiarato in più volte cose
diverse e contraddittorie tra loro? (il dossier è scaricabile qui:
http://www.diecifebbraio.info/2012/01/il-caso-norma-cossetto/)...
Siamo
stanchi di veder offendere la lotta di liberazione ed i suoi
militanti, che hanno sacrificato le proprie vita per un mondo libero.
Siamo stanchi di essere discriminati, offesi, calunniati, minacciati,
per le cose che scriviamo. Ma è la mancanza di solidarietà da parte
di chi dovrebbe, in teoria, stare dalla nostra parte, che è la parte
della verità e della giustizia, dell’antifascismo e della
democrazia, quello che più ci fa star male”.
Anche
Sandi Volk, altro relatore del convegno, ha scritto: “Personalmente
mi occupo da anni di raccogliere i nomi (dato che non esiste un
elenco ufficiale) delle persone alla cui memoria ogni 10 febbraio
vengono assegnati i riconoscimenti. Dove starebbe il negazionismo?
Nel fatto che le persone alla cui memoria è stato concesso il
riconoscimento sono in tutto 354 (al 10/2/2018)? Che tra i cosiddetti
infoibati a cui è stato concesso il riconoscimento c’è pure una
persona per la la quale è accertato che è morta da partigiano,
uccisa dai nazisti? Che di un’altra la stessa motivazione ufficiale
per la concessione del riconoscimento afferma che è stata fucilata
dai nazisti? Che gran parte dei riconoscimenti sono stati concessi
alla memoria di persone cadute in combattimento, o facenti parte di
formazioni armate al servizio dei nazisti, o, ancora, condannate a
morte dopo un processo che ne aveva accertato la responsabilità per
delitti efferati, che stando alla lettera della legge dovrebbero
essere escluse dalla possibilità di avere il riconoscimento? Alla
presidente dell’ANPI vorrei chiedere un minimo di coerenza. Perché
non è possibile fare appelli all’antifascismo e poi considerare
'non condivisibile' quanto fanno coloro che l’impegno antifascista
lo hanno pagato e lo pagano con licenziamenti, attacchi, insulti e
minacce”.
Da
parte nostra non possiamo che esprimere piena solidarietà
antifascista agli organizzatori e relatori del convegno “Foibe e
fascismo” che si è tenuto a Parma.
Il
“Giorno del ricordo”, istituito nel 2004 su proposta guarda caso
dei fascisti e votata quasi all'unanimità dal parlamento nero con il
governo del neoduce Berlusconi, fa parte di una campagna revisionista
che mira a screditare la Resistenza e l’antifascismo e nel contempo
a riabilitare sia il fascismo mussoliniano sia il neofascismo non
solo di formazioni quali Casapound, Forza Nuova e simili che vengono
così “accreditate” come forze politiche al pari delle altre e
con uguali diritti, ma anche del neofascismo delle forze politiche al
governo, a partire dalla Lega fascista e razzista ma anche del M5S
che gli “regge il sacco”.
Il
revisionismo storico imperante ha oramai cancellato, o almeno sta
cercando di farlo, ogni memoria e verdetto storico, quindi oggi i
carnefici di ieri diventano vittime e viceversa.
Per
noi marxisti-leninisti la storia non si cancella: non vi fu nessuna
pulizia etnica contro gli italiani, anzi furono i nazi-fascisti
italiani e tedeschi a occupare i territori della Jugoslavia
provocando 1.700.000 morti nella repressione della popolazione locale
e durante la lotta di Liberazione.
Nessuno
fu espulso dalla Jugoslavia. I fuoriusciti, circa 35.000, erano in
gran parte anticomunisti, fascisti, spie, traditori, delatori,
collaborazionisti e personaggi compromessi con gli oppressori che
scapparono per sottrarsi vigliaccamente al giudizio delle loro
vittime.
Il
rientro in Italia dei giuliano-dalmati venne finanziato e favorito
dal governo italiano ma trovò l’opposizione del popolo italiano
che attuò blocchi ferroviari e portuali per impedirne il rientro.
Condanniamo
la riscrittura della storia a uso e consumo dei fascisti vecchi e
“nuovi” ed esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza al
convegno antifascista di Parma. Ha scatenato numerose e pretestuose
polemiche, il convegno che si è svolto con successo domenica 10
febbraio presso il Cinema Astra di Parma dal titolo “Foibe e
fascismo”.
Il
convegno ha visto innanzitutto la conferenza dello storico Sandi Volk
su “I morti delle foibe riconosciuti dalla legge 354, quasi tutti
delle forze armate dell’Italia fascista”, vi sono poi state
letture di testimonianze di antifascisti e partigiani e la proiezione
di 2 video: “La foiba di Basovizza: un falso storico” della
storica e editrice Alessandra Kersevan, e “Norma Cossetto:un caso
tutt’altro che chiaro” della giornalista e ricercatrice storica
Claudia Cernigol.
Ma
ciò che è stato preso a pretesto per alimentare il revisionismo
fascista sulle foibe e gli attacchi a chiunque vi si oppone, è stata
la presenza nel manifesto dell’iniziativa, oltre che del Comitato
antifascista e antimperialista per la memoria storica e dell’
A.N.P.P.I.A. (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani
Antifascisti) anche dell’Anpi.
Ad
accendere la “miccia” ovviamente un fascista, il senatore di
Fratelli d’Italia Luca Ciriani, che ha attaccato “È vergognoso
che l’Anpi sostenga e partecipi a convegni che negano la tragedia
delle foibe. È inaccettabile che l’Anpi si renda protagonista di
tale operazione negazionista, visto che come associazione percepisce
contributi dallo Stato italiano”.
Il
deputato di Forza Italia Roberto Novelli ha affermato che “Non è
più ammissibile dare legittimità a chi nega una tragedia come
quella delle foibe. Chi lo fa - a Rovigo come a Parma come ovunque -
è bene che sappia che offende la memoria delle vittime, oltre che
violare una legge. Con tutto ciò che ne consegue”.
Ma
l’intervento più pesante è stato ovviamente del ministro
dell’Interno, il ducetto Salvini, che con il consueto tweet ha
sentenziato che “È necessario rivedere i contributi alle
associazioni, come l’Anpi, che negano le stragi fatte dai comunisti
nel dopoguerra. Le FOIBE ‘un falso storico’. Pazzesco. Mi fa
schifo chi nega, ancora oggi, lo sterminio di migliaia di Italiani da
parte dei Comunisti. … la Storia non si dimentica, onore ai nostri
morti”.
L’Anpi
però, invece di respingere al mittente le accuse di revisionismo,
esprimere solidarietà agli organizzatori del convegno di Parma e
cogliere l’occasione per fare chiarezza sulla questione delle
foibe, si è chiusa in difesa criticando a sua volta l’iniziativa
dalla quale ha preso le distanze.
Il
presidente dell’Anpi di Parma ha affermato: “Siamo di fronte ad
affermazioni prive di ogni fondamento, si tratta in realtà della
quattordicesima edizione di una iniziativa, promossa dal comitato
antifascista antimperialista e per la memoria storica, che in
occasione della giornata del ricordo, invita a riflettere, oltre che
sulle foibe, anche sul ruolo che ha avuto l’occupazione fascista in
quelle terre. Da qui a parlare di negazionismo ce ne corre.
L’Anpi
è sempre stata presente all’iniziativa e anche quest’anno
parteciperà (che è diverso da sponsorizzare) in piena autonomia
come è suo costume. Con la propria posizione autonoma che è quella
del Comitato nazionale dell’associazione, ribadita dalla nostra
presidente nazionale Carla Nespolo in occasione dell’episodio che
ha coinvolto l’Anpi di Rovigo”, riferendosi ad un commento
pubblicato sulla pagina Facebook dell’Anpi di Rovigo che recitava:
“Eh sarebbe bello spiegare ai ragazzi delle medie che le foibe le
hanno inventate i fascisti, sia come sistema per far sparire i
partigiani jugoslavi, che come invenzione storica. Tipo la vergognosa
fandonia della foiba di Basovizza…”.
In
tale occasione però, la Segreteria nazionale dell’Anpi ha scritto:
“Il post comparso sulla pagina Facebook dell’ANPI di Rovigo è
sbagliato e non rappresenta affatto la posizione della nostra
associazione. Prova ne è, fra le tante, l’inaugurazione il 10
febbraio prossimo, a Jesolo, di un monumento a tutte le vittime delle
foibe con l’attiva partecipazione della nostra sezione locale”
accomunandosi quindi alla canea revisionista e fascista sulle foibe.
E ancor peggio ha fatto in questa occasione, con la dichiarazione
della presidente nazionale, Carla Nespolo, che per difendere
opportunisticamente la legittimità dei contributi economici ricevuti
dall’Anpi dallo Stato ha scritto: “per ribadire chiarezza e
obiettività storica, ripeto quanto già affermato giorni fa dalla
Segreteria Nazionale ANPI: le foibe sono state una tragedia
nazionale, che copre un amplissimo arco di tempo e va affrontata
senza alcuna ambiguità, contestualizzando i fatti. In molte realtà
italiane l’ANPI ha collaborato con altre associazioni per ricordare
questa pagina tragica della nostra storia. Gradirei molto che chi
minaccia di cancellare i contributi alla nostra Associazione, abbia
la doverosa curiosità di andare a leggere i documenti ufficiali da
noi prodotti sul tema. Sia la frase sulla pagina Facebook dell’ANPI
di Rovigo che l’iniziativa di Parma non sono condivisibili e
offrono uno straordinario pretesto di polemica a chi è molto più
amico di CasaPound che dell’ANPI”, schierandosi quindi
incredibilmente lei stessa dalla parte “di chi è molto più amico
di CasaPound che dell’Anpi”, e cioè dalla parte di Salvini che
ha attaccato il convegno che nega lo “sterminio di migliaia di
Italiani da parte dei Comunisti” (“sterminio” che non esiste!),
cioè quella “tragedia nazionale” di cui parla proprio la
Nespolo!
Gli
organizzatori e relatori del convegno di Parma hanno criticato la
posizione dell’Anpi che invece di difendere questa importante
iniziativa che tenta di ristabilire la verità storica sulla
questione delle foibe, strumentalizzata ad arte per riabilitare il
fascismo e i fascisti, di ieri e di oggi, ne ha preso le distanze
finendo per fare il gioco dei revisionisti, quelli veri.
Claudia
Cernigoi ha chiesto: “Cosa non c’è di condivisibile
nell’iniziativa di Parma, presidente Nespolo? Ha letto gli studi
precisi, approfonditi, circostanziati di Sandi Volk, che ha raccolto
quanti più dati possibile sulle persone che sono state ‘premiate’
ai sensi della legge sul Ricordo, dimostrando che la maggior parte
dei ‘premiati’ erano combattenti fascisti, collaborazionisti del
Reich? (qui il risultato delle ricerche di Volk
http://www.diecifebbraio.info/elenco-dei-premiati-per-il-giorno-del-ricordo/).
Ha letto quanto abbiamo scritto (ormai sono vent’anni) sulla
‘foiba’ di Basovizza, che È UN FALSO STORICO, in quanto non vi è
alcuna prova che vi si siano svolte esecuzioni di massa da parte
degli Jugoslavi, ma in compenso vi è sufficiente documentazione (da
noi pubblicata) che dimostra che il pozzo è stato svuotato più
volte e si sono trovati resti umani per un totale di 10/15 persone,
alcuni dei quali in divisa tedesca? (è tutto spiegato qui:
http://www.diecifebbraio.info/2012/01/la-foiba-di-basovizza-5/ ). Ha
letto il mio studio sul caso Norma Cossetto (può anche visionare il
video, si trova su Youtube), nel quale dimostro non solo che le
cosiddette testimonianze (anonime) non sono attendibili ma che anche
la sorella ed il cugino di Norma hanno dichiarato in più volte cose
diverse e contraddittorie tra loro? (il dossier è scaricabile qui:
http://www.diecifebbraio.info/2012/01/il-caso-norma-cossetto/)....
Siamo
stanchi di veder offendere la lotta di liberazione ed i suoi
militanti, che hanno sacrificato le proprie vita per un mondo libero.
Siamo stanchi di essere discriminati, offesi, calunniati, minacciati,
per le cose che scriviamo. Ma è la mancanza di solidarietà da parte
di chi dovrebbe, in teoria, stare dalla nostra parte, che è la parte
della verità e della giustizia, dell’antifascismo e della
democrazia, quello che più ci fa star male.”
Anche
Sandi Volk, altro relatore del convegno, ha scritto: “Personalmente
mi occupo da anni di raccogliere i nomi (dato che non esiste un
elenco ufficiale) delle persone alla cui memoria ogni 10 febbraio
vengono assegnati i riconoscimenti. Dove starebbe il negazionismo?
Nel fatto che le persone alla cui memoria è stato concesso il
riconoscimento sono in tutto 354 (al 10/2/2018)? Che tra i cosiddetti
infoibati a cui è stato concesso il riconoscimento c’è pure una
persona per la quale è accertato che è morta da partigiano, uccisa
dai nazisti? Che di un’altra la stessa motivazione ufficiale per la
concessione del riconoscimento afferma che è stata fucilata dai
nazisti? Che gran parte dei riconoscimenti sono stati concessi alla
memoria di persone cadute in combattimento, o facenti parte di
formazioni armate al servizio dei nazisti, o, ancora, condannate a
morte dopo un processo che ne aveva accertato la responsabilità per
delitti efferati, che stando alla lettera della legge dovrebbero
essere escluse dalla possibilità di avere il riconoscimento? Alla
presidente dell’ANPI vorrei chiedere un minimo di coerenza. Perché
non è possibile fare appelli all’antifascismo e poi considerare
‘non condivisibile’ quanto fanno coloro che l’impegno
antifascista lo hanno pagato e lo pagano con licenziamenti, attacchi,
insulti e minacce”.
Da
parte nostra non possiamo che esprimere piena solidarietà
antifascista agli organizzatori e relatori del convegno “Foibe e
fascismo” che si è tenuto a Parma.
Il
“Giorno del ricordo”, istituito nel 2004 su proposta guarda caso
dei fascisti e votata quasi all’unanimità dal parlamento nero con
il governo del neoduce Berlusconi fà parte di una campagna
revisionista che mira a screditare la Resistenza e l’antifascismo e
nel contempo a riabilitare sia il fascismo mussoliniano sia il
neofascismo non solo di formazioni quali CasaPound, Forza Nuova e
simili che vengono così “accreditate” come forze politiche al
pari delle altre e con uguali diritti, ma anche del neofascismo delle
forze politiche al governo, a partire dalla Lega fascista e razzista
ma anche del M5S che gli “regge il sacco”.
Il
revisionismo storico imperante ha oramai cancellato, o almeno sta
cercando di farlo, ogni memoria e verdetto storico, quindi oggi i
carnefici di ieri diventano vittime e viceversa.
Per
noi marxisti-leninisti la storia non si cancella: non vi fu nessuna
pulizia etnica contro gli italiani, anzi furono i nazi-fascisti
italiani e tedeschi ad occupare i territori della Jugoslavia
provocando 1.700.000 morti nella repressione della popolazione locale
e durante la lotta di Liberazione.
Nessuno
fu espulso dalla Jugoslavia. I fuoriusciti, circa 35.000, erano in
gran parte anticomunisti, fascisti, spie, traditori, delatori,
collaborazionisti e personaggi compromessi con gli oppressori che
scapparono per sottrarsi vigliaccamente al giudizio delle loro
vittime.
Il
rientro in Italia dei giuliano-dalmati venne finanziato e favorito
dal governo italiano ma trovò l’opposizione del popolo italiano
che attuò blocchi ferroviari e portuali per impedirne il rientro.
Condanniamo
la riscrittura della storia a uso e consumo dei fascisti vecchi e
“nuovi”, la storia non nega mai la verità.
Max