1945-2019
25
aprile 2019
Ecco perché odiate il 25 aprile
Salvini che va a Corleone a resistere contro la mafia, i sindaci leghisti che organizzano grigliate, i neofascisti che celebrano Mussolini a piazzale Loreto. No, non è solo revisionismo. È un’altra idea di Paese, di politica, di democrazia
Io
lo so perché odiate il 25 aprile. Lo
so perché vi innervosisce così tanto, perché vi fa bollire la bile
costringendovi a improbabili uscite per denigrare la giornata in cui
si celebra la democrazia (e voi la chiamate sinistra),
rinchiusi nella vostra ignoranza. Dove anche la festa da cui nasce la
nostra Costituzione si trasforma in un ring, pronti nemmeno per fare
a pugni, codardi come siete, limitati al massimo a spargere veleno
oppure a scrivere striscioni di notte come i topi. Vi fa impazzire,
il 25 aprile, e non perché non conoscete la Storia e siete allergici
alla cultura. No, sarebbe fin troppo facile così. E
non lo odiate nemmeno perché avete qualche velleità revisionista su
cui poter aprire un dibattito.
Voi
odiate il 25 aprile perché per voi la storia, come la politica,
anche quando si tratta della Storia con la esse maiuscola, è sempre
un derby e
il 25 aprile è la partita in cui giocate fuori
casa poiché
non sapete intendere la politica senza avere un uomo
forte,
odiate la solidarietà perché siete capaci di costruire una
collettività pensante piuttosto che un gregge violenti segugi sempre
pronti a trovare qualcuno da seguire, affidandogli le chiavi anche
della vostra retorica che mica per niente è una fotocopia che si
ripete sempre tutta bolsa, tutta uguale, tutta stancamente poggiata
sui luoghi comuni di cui non riuscite a fare a meno per iniziare un
ragionamento.![]()
E
poi lo so perché odiate il 25 aprile. Lo odiate perché quelli che
hanno liberato l’Italia e l’hanno resa la democrazia in cui
vivete (e
che vi permette di sventolare anche le vostre idee) non si sono solo
liberati del Nemico (che è spesso il vostro unico pensiero fisso).
No, i partigiani avevano in testa un’idea di Paese da realizzare,
tutti insieme, come è avvenuto, sforzandosi di tenere insieme tutti
i pezzi, tutte le diversità. E anche questo sembra qualcosa di così
lontano a pensarci oggi. Voi odiate il 25 aprile perché ha raccolto
sensibilità politiche e temperature emotive molto diverse tra loro
che erano unite
perché
sapevano da che parte stare.
Che
in italiano, significa essere
partigiani.
Ciò che dovremmo imparare da questo 25 aprile è la pars construens, quella voglia di ricostruzione di un blocco sociale che abbia a cuore le sorti del Paese
Ciò
che dovremmo imparare da questo 25 aprile è la pars
construens, quella
voglia di ricostruzione di un blocco sociale che abbia a cuore le
sorti del Paese
esercitando le proprie peculiarità politiche nel recinto
costituzionale, tutto così diverso dal dileggio, dalle parole come
macigni, dai pensieri bufalari per screditare l’avversario, da
questo tintinnare di manette che accende la bava alla bocca
dell’oppositore, tutto così profondamente diverso dal tempo che
viviamo.
Io
lo so perché odiate il 25 aprile: perché voi, in fondo, odiate la
complessità
e aspirate a rendere il mondo semplice e banale, quando invece è
tutto molto più denso e complicato.
Io
so perché odiate il 25 aprile: perché voi in fondo non la volete
una festa nazionale,
nonostante ogni tanto qualcuno di voi vomiti qualche altra data a
caso, poiché non vi riconoscete nazione, disconoscete il senso della
parola patria
e
soprattutto non vi sentite concittadini di vostri alcuni
concittadini, così come sentite stranieri gli stranieri.
Parlate
di popolo
ma
il popolo per voi è il gruppo di sgherri che frequentate e forse i
loro parenti fino alla prima generazione, nient’altro.
Io
lo so perché odiate il 25 aprile: non avete niente da aggiungerci.
Niente.
E
allora vi dedicate alle braciolate, scappate dalle deposizioni di
fiori oppure vi inventate di andare a Corleone come Matteo Salvini,
mentre uno
dei sottosegretari leghisti del governo gialloverde, Armando Siri, è
accusato di finanziare la latitanza di Matteo Messina Denaro.
Beati
voi. Ora e sempre.