lunedì 18 novembre 2019

VENEZIANI PATRIMONIO DELL'UMANITA'



Caro Direttore,

Sono veneziano di nascita e di residenza vivendo da sempre nel centro storico, non ho attività commerciali di alcun tipo ma appartengo a quella categoria di cittadini, talvolta molto anziani, a reddito fisso o pensionati che in questi giorni tremendi non hanno disgrazie evidenti da esibire ma subiscono silenziosamente l'evolversi degli eventi.
Credo che questa, chiamamola così, “categoria” rappresenti ancora il 60/70 per cento della popolazione insulare costituendo di fatto il nerbo della civitas veneziana.
Tuttavia i media non ne parlano; si soffermano sui danni ai monumenti, alle attività commerciali ma nessuno che si chieda come stiano vivendo gli altri.
Anche questi veneziani subiscono l'eccezionalità dell'evento che va però ad aggiungersi a una quotidianità della vita non certamente all'altezza della fama della città ; eppure qualche cenno di attenzione lo meriterebbero se non altro perchè da decenni subiscono gli effetti - carovita, trasporti, servizi, qualità dell'aria, ospedali, ecc. - della monocultura turistica ormai spinta allo spasimo.
Ora, bisogna intendersi bene; quando si parla di salvezza di Venezia cosa s'intende?
Che sia il MOSE o meno a farlo, cosa si vuole salvare? Il patrimonio artistico, i monumenti?
Ma una residenza stabile, giovane, operosa, che badi a conservare la propria abitazione, che crei occasioni di lavoro e di commercio alternativo alle paccottiglie cinesi, che rivitalizzi il tessuto connettivo di questa città, è prevista in questo disegno?
Sembrerebbe di no, stando alle dichiarazioni dei “magnifici” intervenuti in questi giorni con lo slogan sempre pronto: “Venezia, patrimonio dell'umanità, deve essere salvata” senza aggiungere “ e con essa i cittadini residenti” dove io intendo che la preoccupazione primaria è il salvataggio fisico della città ma non c'è, stando così le cose, un progetto per i veneziani (intendo tutti i veneziani, non solo alcune categorie).
Ecco, vorrei sapere se anch'io con il mio 60/70 per cento di concittadini siamo “patrimonio dell'umanità”; in un certo senso lo meriteremmo se non altro perchè abbiamo una capacità di sopportazione infinita dovuta, nonostante tutto, al grande amore (sincero, senza tornaconti di sorta) che portiamo alla nostra città.

Cordialmente

                                                                                                              Manfredo Manfroi