Consumo di suolo: il fallimento della legge regionale e speculazione.
È una "storia" triste, quella delle case popolari in Piazza Mercato. Una storia comune a tanti altri luoghi ed edifici dismessi a Marghera, come il sottopasso ciclopedonale o l'ex asilo Sacro Cuore.
Storie che nascondono l'incapacità di gestire e governare il territorio bilanciando gli interessi in gioco. Perché il profitto dei privati si può ricavare senza cementificazione e il disagio sociale si può attenuare assegnando le case attraverso un bando Erp, in entrambi i casi attuando una manutenzione.
Il Veneto continua ad esser la seconda regione per consumo di suolo e la tutela dell'ambiente non può più esser un principio morto, lasciato sulla carta e superato da una legge regionale che non va affatto nella direzione sperata come risulta dai dati condotti dall' ARPAV 2021.
Il consumo di suolo è una delle principali componenti della crisi climatica che dev'esser affrontato dal legislatore, se non con una revisione costituzionale del riparto delle competenze tra Stato e Regioni, almeno individuando nel principio di sussidiarietà il mezzo per tutelare istanze di unificazione in deroga all'ordine costituzionale delle competenze.
La sussidiarietà può esser usata dallo Stato per assumere o disciplinare funzioni amministrative ricadenti in ambiti di competenza concorrente o residuale regionale ogniqualvolta si tratti di realizzare esigenze di carattere unitario.
Chiediamo una legge statale che porti a zero il consumo di suolo, che blocchi le
espansioni in zone naturali e agricole e attivi un programma per il recupero, il riuso e la
manutenzione del patrimonio esistente.
La tutela dell'ambiente dev'essere una priorità di tutti: istituzioni, imprese e cittadini.
Comitato ViviAmo Marghera