lunedì 29 ottobre 2012

IL DESIDERIO DI ESSERE COERENTI........


Non è la faccia quello che manca, senatrice Finocchiaro

                                              

Prosegue il sostanziale ostruzionismo del Pd contro la riforma elettorale ed in difesa del Porcellum: una scelta sbagliata, di destra, anti democratica, ostile alla Costituzione ma, pur sempre legittima, perché un partito ha diritto a scegliere una posizione anche sbagliata o incoerente. La dialettica democratica si basa su questo e, per quanto si possano combattere le singole proposte è pur sempre indiscutibile il diritto di un partito di difenderle. Dunque non staremo a far questione su questo, salvo sottolineare, sul piano del giudizio politico, che si tratta, appunto di una posizione di destra, antidemocratica e anti costituzionale. Quello che si sopporta di meno è l’insincerità con cui si difendono quelle posizioni: se io mi batto per il primato del partito sugli eletti dico chiaramente che l’elettore ha solo il diritto di scegliere il partito ed è questo che nomina parlamentari che lo rappresenteranno. E che si tratti di un solo candidato per circoscrizione (uninominale) o di un listino più o meno ampio, non cambia nulla: il cittadino sceglie il partito e non ha diritto a dir nulla sulla persona. Ne deriva che il Parlamento sarà un parlamento di nominati come quelli dal 1994 in poi.
Il risultato sul piano della classe politica lo abbiamo visto: escort, portaborse, lenoni, burocrati, amici degli amici, leccapiedi, vecchi tromboni, parenti stretti, spie,  faccendieri, passeggiatrici e passeggiatori politici. Come dire il meglio che la società civile di questo paese può offrire. Non è detto che il voto di preferenza possa fare di meglio (in fondo alcuni dei protagonisti degli scandali laziali e lombardi sono stati eletti con il voto di preferenza, anche se la maggioranza proviene dai listini bloccati) però quello che è certo è che questo è quello che produce la selezione attraverso le segreterie di partito.
Ma il vertice è stato toccato dalla Finocchiaro qualche giorno fa e si tratterebbe di un vertice di menzogna se non si trattasse di un vertice di ridicolo: “La bozza di riforma elettorale varata dalla Commissione, che reintroduce il voto di preferenza, pone le premesse per una nuova ondata di questione morale”.
Avete capito? Noi siamo nel pieno di una situazione che –mi scuserete il termine ma proprio ogni altro sarebbe inefficace- è un merdaio mai visto, con assessori e parlamentari, di destra di sinistra e di centro, eletti e nominati, locali e nazionali sprofondati nella melma dei peggiori scandali e questa (udite, unite!) ci viene a dire che “si possono mettere le premesse di una nuova questione morale”. Come se finora, con i sistemi elettorali maggioritario-partitocratici avessero prodotto un Parlamento pieno di rose e gigli di campo. Non è la faccia quello che manca senatrice!
Purtroppo dobbiamo dire che i peggiori disastri per la nostra democrazia, negli ultimi  anni sono venuti dal tronco del vecchio Pci poi Pds, Ds ora Ps: Prima il referendum golpista di Segni ed Occhetto, poi le riforme del mercato di lavoro di Treu, poi la devastante riforma del titolo V della Costituzione che è alla base degli attuali scandali nelle regioni (posso vantarmi di aver votato contro nel referendum di ratifica svoltosi nel 2000), l’ignobile e criminogena legge di “riforma” dei servizi segreti del 2007. Anche i guasti alla costituzione voluti o indotti dalla destra, dalle “riforme” della giustizia alla degenerazione del servizio televisivo hanno trovato la continua complicità della “sinistra” del Pd che non ha mai neppure tentato di far qualcosa diverso quando ha avuto la maggioranza per farlo e, peggio di tutto,  non ha mai tentato neppure di fare qualcosa di serio sul conflitto di interessi.
Oggi completa l’opera difendendo con pratiche ostruzionistiche anche quel capolavoro del centro destra che fu il Porcellum. Questo partito rappresenta un pericolo per la democrazia nel nostro paese. Mi sembra, in tutta onestà, di doverlo dire apertamente.
Credo di essere stato chiaro

                                                                                                                    Max

martedì 23 ottobre 2012

.....E LA STRONZA FORNERO PARLA ANCORA


La brillante carriera della figlia di Elsa Fornero
Due posti fissi nell'università di famiglia

Insegna nell'ateneo dei genitori e guida una fondazione finanziata dalla Sanpaolo, di cui la madre era vicepresidente

Silvia Deaglio, figlia del ministro Fornero Silvia Deaglio, figlia del ministro Fornero
Tra i bersagli delle proteste e delle ironie della Rete c'è anche Silvia Deaglio, figlia del ministro Elsa Fornero e di Mario Deaglio, economista e giornalista. Perché, di posti fissi, denuncia il web, ne avrebbe due, a 37 anni: professore associato di Genetica medica alla facoltà di Medicina dell'Università di Torino (dove insegnano sia il padre che la madre) e responsabile della ricerca alla Hugef, una fondazione che si occupa di genetica, genomica e proteomica umana. Alcune sue ricerche sono state finanziate dalla Compagnia di Sanpaolo, fondazione che è la prima azionista della banca Intesa Sanpaolo, di cui sua madre era vicepresidente. Il profilo professionale di Silvia Deaglio è di rilievo, ha alle spalle esperienze in alcune tra le più prestigiose strutture sanitarie del mondo, le sue pubblicazioni sono di alto impatto. Eppure dai commenti raccolti sulla rete - blog, twitter, facebook - si palpa con la mano lo stupore della carriera della figlia del ministro in relazione ad alcune recenti dichiarazioni di vari autorevoli membri del governo a proposito della monotonia del tempo indeterminato, i giovani mammoni e sfigati e l'illusione del posto fisso vicino casa.
LA REPLICA - Il ministero del Welfare ha precisato che Silvia Deaglio non ha due lavori, ma è docente universitario, pagata solo dall'ateneo. E che la ricerca, alla quale si è dedicata dopo avere lavorato per due anni ad Harvard, è sostenuta da un finanziamento internazionale.
LA PROFESSORESSA DEAGLIO - Nata nel 1974, a soli 24 anni si è brillantemente laureata in Medicina, per poi specializzarsi in Oncologia nel 2002, con il dottorato in genetica umana conseguito nel 2006. Appena conseguito il Master, e mentre ancora svolgeva un dottorato in Italia, ottiene un incarico presso il prestigioso Beth Israel Deaconess Medical Center di Harvard, il celebre college di Boston. Alcuni blog sulla rete segnalano che in quel periodo Silvia Deaglio era contemporaneamente ricercatore non confermato a Torino, dottoranda nella stessa Università e collaboratore (per la precisione instructor) dell'università del Massachussets.
IL CURRICULUM - Anche in passato, la Deaglio, ha capitalizzato più di un incarico contemporaneamente. Come si diceva è diventata associata a 37 anni, sei anni in anticipo rispetto alla media di ingresso dei professori di prima fascia. E il concorso è andato a vincerlo nella facoltà di Psicologia di Chieti, nel 2010, prima di essere chiamata nell'ottobre del 2011 a Torino, l'università di famiglia. Nonostante vanti un curriculum di 21 pagine e oltre cento pubblicazioni, e sia riconosciuta come una brillante ricercatrice, alla professoressa Deaglio ha probabilmente giovato nella valutazione comparativa il ruolo di capo unità di ricerca all'Hugef. L'incarico risale al settembre 2010, quando la ricercatrice era ancora al gradino più basso della carriera accademica. Nello stesso periodo la commissione d'esame che l'ha nominata docente di seconda fascia si riuniva per l'ultima volta. Come detto, l'Hugef è finanziato dalla Compagnia di San Paolo, all'epoca vicepresieduta da mamma Elsa Fornero. I due fatti non sono collegati. Nei verbali del concorso, oltre ai molti titoli, corsi e premi vinti, si legge testualmente: «La candidata dimostra inoltre un'ottima capacità di attrarre fondi di finanziamento per la ricerca: infatti è responsabile di rilevanti progetti di ricerca». Rimaniamo in silenzio intanto il paese va avanti.......FANCULO !!!!!

                                                                                                                     Max

lunedì 15 ottobre 2012

VOGLIO UN PARTITO OPERAIO IN PARLAMENTO


                    UNIONE MOVIMENTO POPOLARE
                                       Partito dei Lavoratori Italiani

Non abbiamo bisogno più di nessuno, centrodestra centrosinistra e i moderati sono semplicemente falliti, coinvolti nelle cose più assurde di questa politica.
Questo paese non ha nessuna dignità, abbiamo conosciuto un ventennio fascista, 40 anni di Democrazia Cristiana, 20 anni di berlusconismo, ora credo sia necessario formare un partito operaio un partito che rappresenti tutto il mondo del lavoro, uomini donne anziani giovani , abbiamo bisogno di mandare a casa quella media borghesia italiana che si e' ingrassata tra tangenti e malaffare, abbiamo bisognoso di uscire da quella mentalità dobbiamo riprenderci il paese al più presto possibile.
Il mondo del lavoro non è rappresentato nel nostro parlamento da nessuno ,nessun partito oggi, se non per pura demagogia ,vive il problema della gente e delle famiglie, il problema del pensionato il problema del lavoro, oggi parlano solo di salvare quell'Italia che proprio questa politica ha portato sull'orlo del baratro.
Ognuno di noi ha vissuto le sue proprie esperienze politiche, chi a destra chi a sinistra, ora dobbiamo superare questi vecchi modi di pensare, ora dobbiamo costituirci ed entrare anche noi nei parlamenti, dobbiamo farci sentire , dobbiamo essere rappresentati, oggi purtroppo essendo la maggioranza siamo solo quella categoria che attraverso i sacrifici ancora una volta è costretta a salvare questo paese.
Un partito unico dei lavoratori ed un unico sindacato di lavoratori non più divisi da assurde ideologie che hanno solo diviso la classe operaia dalla realtà.
Costituiamoci a nostre spese, non abbiamo bisogno dei soldi dello Stato, abbiamo bisogno di forza di dignità di coraggio, dobbiamo mandare i rappresentanti del lavoro dentro quelle stanze dove la politica ha distrutto l'immagine di questo paese.
Un sole che nasce una spiga simbolo della terra e del lavoro, questo simbolo per indicare cosa vuole essere l'UNIONE del MOVIMENTO POPOLARE .
                                                                                                 Max

giovedì 11 ottobre 2012

IL RITORNO DI TREMONTI.......LISTALAVOROLIBERTA'......(CHI TA' CAGA')


IL MANIFESTO 3L



Siamo in guerra.
Dentro una strana guerra: economica, non violenta, “civile” e per questo diversa da quelle del passato. Soprattutto una guerra economica. Ma pur sempre una guerra!
Possiamo perderla, questa guerra, se per paura accettiamo di farci colonizzare, se nel 2013 votiamo per dare il nostro richiesto consenso al nostro assistito suicidio.
Da quando hanno deciso di “salvarci”, sottomettendoci ad una cura che loro chiamano “distruzione creatrice”, abbiamo infatti in Italia troppe tasse e troppa paura.
Un conto è tassare il reddito prodotto, un conto è impedire con le tasse che il reddito sia prodotto!
Puoi liberalizzare o puoi spaventare, ma non puoi fare tutte e due le cose insieme!
Una volta si falliva per i debiti. Oggi in Italia si fallisce anche per i crediti, perché il denaro – fatto per circolare – non circola.
Nel dopoguerra non c’erano i soldi, ma c’era la vita! Oggi in Italia è l’opposto: non si compra, non si assume, non si investe.
Nelle nostre strade si stanno diffondendo i cartelli “compro oro”. Weimar cominciò così, quando la crisi arrivò al ceto medio.
Tra poco ci diranno che la nostra economia si indebolisce, che il nostro debito pubblico cresce, che così l’Italia non lo può onorare, che perciò dobbiamo chiedere l’“aiuto” europeo, ma che per questo dobbiamo fare “ancora di più!”.
Questo è il presente e questo sarà anche il futuro, se ancora si crede alla propaganda dominante: l’Italia avanza, l’Italia attacca… goal della Germania!
Se continuiamo così, di sicuro vincono solo la speculazione internazionale e l’industria straniera, perché il contagio finanziario si sta già trasmettendo dal bilancio pubblico a quello delle banche, che di riflesso strozzano le nostre imprese, così destinate ad essere chiuse o spiazzate o comprate dalla concorrenza estera.
E’ così che ora, come centocinquanta anni fa, come è scritto nel principio dell’“Inno d’Italia”, siamo noi stessi a voler essere “calpesti e derisi”, via via perdendo la nostra sovranità nazionale, la nostra dignità personale, la nostra democrazia, la nostra libertà, i nostri risparmi.
Oppure possiamo vincerla, questa guerra. Possiamo vincerla, ma solo se vinciamo la paura.
Come è stato detto, in un tempo drammatico come questo, l’unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa. Perché è la paura, e solo la paura, che fa paura.
L’Italia è (ancora) enormemente ricca, più ricca di quanto si dice agli italiani. E fuori si ammette che è proprio per questo, che ci si vuole colonizzare.
Ed è ancora proprio per questo che, visti da fuori, sembriamo vittime di una truffa o di una beffa, o di tutte e due le cose insieme. In ogni caso, che sia truffa o beffa, ciò che in assoluto dall’estero ed all’estero conviene è fare ruotare, con gli “spread”, la manopola della nostra paura.
Lo si fa perché si sa che è sufficiente far credere che un paese non ha scampo, perché questo davvero non abbia scampo!
Siamo dunque sulla “Linea del Piave” e la prima battaglia da vincere è una battaglia da combattere sul campo della volontà e dello spirito. Le difficoltà esistono infatti soprattutto nella nostra testa!
Siamo noi che dobbiamo scegliere: rassegnati a subire o decisi a cambiare; colonizzati perché presunti debitori verso l’estero o ancora padroni a casa nostra!
Cosa fare, per uscire dalla trappola, per spezzare la catena della nostra sopravvenuta dipendenza dalla speculazione finanziaria internazionale, per farlo senza patrimoniali o prestiti forzosi o svendite disastrose, all’opposto lasciando i soldi nelle tasche degli italiani, è specificamente scritto nello sviluppo di questo “Manifesto”.
Non è che poi si entra nel “paese di Bengodi”. Serviranno ancora sacrifici, ma questi avranno un fine ed una fine e sarà proprio per questo che gli italiani lo capiranno. Sacrifici, certo, ma non per fare guadagnare gli altri, piuttosto per mettere davvero in sicurezza l’Italia e gli italiani.
Gli altri partiti, i vari movimenti politici, litigano su tutto, litigano sul mobilio o lo rottamano, mentre la casa crolla sotto i colpi della speculazione finanziaria. Altri ancora si mettono in lista per ottenere, dall’estero, l’appalto dei lavori di demolizione.
Messa in sicurezza l’Italia, l’economia italiana può essere fatta ripartire, ed allora potremo smettere di parlare solo di soldi, perché l’uomo non è fatto ad immagine e somiglianza del denaro o delle merci, ma per guadagnarsi il pane con il lavoro e con il sudore della fronte.
Quello che segue è un “testo aperto”, per questo è scritto su di una sola colonna. L’altra, quella lasciata in bianco, la potete scrivere voi, con le vostre idee, con le vostre critiche, con le vostre aggiunte.
Come vedrete leggendo l’allegata Tabella delle proposte, è un testo che non è di destra o di sinistra, ma per l’Italia.
Due ultime cose:
- alle elezioni del 2013 vogliamo candidare una maggioranza di giovani;
- la politica va messa in quarantena. Almeno per un giro, prima di stabilire una media europea, per nessun incarico politico si potrà guadagnare più di un precario.

Cosa potrei aggiungere???? scusa Tremonti ma fino a qualche tempo fa dove militavi???dov'eri????con chi eri????ma ci stai prendendo per il culo tutti quanti?????secondo me bisogna liberalizzare la droga.

                                                                                                                          Max

martedì 9 ottobre 2012

.......TROPPE COSE OSCURE NEL PD. NON MI FIDO !!!


Firenze, il fuori onda del consigliere Pd schierato con Bersani: "Renzi finto democratico"


Mentre la sfida per le primarie del Pd sta entrando in questi giorni nel vivo, a Firenze scoppia il caso Cecilia Pezza a Palazzo Vecchio. In un fuori onda raccolto il 5 ottobre dall’inviato della trasmissione ‘L’ultima parola’ la consigliera comunale del Pd schierata con Bersani nella sfida delle primarie, parla nei corridoi del comune e dice che il sindaco Renzi è “fintissimo democratico” . Secondo la Pezza a Firenze “la gente ha paura a schierarsi sulle primarie”.
Dopo la diffusione del video della trasmissione di Paragone in cui Renzi viene accusato anche di spese pazze con la carta di credito della provincia e di assunzioni a chiamata, il PdL ha chiesto l’immediata discussione di quanto detto da Pezza in Consiglio.  Il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani, alla fine ha però ritenuto “inammissibile” la richiesta del Pdl e la discussione sul fuori onda non si è più tenuta.

Il Pdl minaccia ora di rivolgersi alla magistratura. “Se il Pd non vuole discutere in consiglio le dichiarazioni della consigliera Pezza — ha detto il consigliere Francesco Torselli — , porterò la questione direttamente in Procura”. Questo perché si ritiene che “le dichiarazioni rilasciate nel corso della puntata del 5 ottobre scorso siano di una gravità assoluta e necessitano, da parte del sindaco e della maggioranza che governa Firenze, di una spiegazione netta e precisa, poiché in assenza di spiegazioni, mancherebbero le condizioni per proseguire con serenità a svolgere il nostro lavoro a servizio di Firenze”.
Ad aggravare la situazione c’è il fatto che Cecilia Pezza è anche coordinatrice dell’esecutivo metropolitano del Pd. Torselli, a tal proposito, si chiede: “Dalla direzione metropolitana del partito del sindaco è questa l’idea che si ha di lui? Il coordinamento del Pd pensa che il sindaco di Firenze abbia instaurato un regime di terrore a Firenze tale che chi non lo sostiene alle primarie rischia il proprio posto di lavoro?”
Per fortuna non voto PD.......per fortuna adoro la politica di strada in mezzo alla gente e senza un becco di quattrino......secondo me la rottamazione va fatta singolarmente perchè in questo paese esistono ancora degli onestissimi amministratori........l'importante è crederci

                                                                           Max