lunedì 10 febbraio 2014

.......QUESTIONE DI IDEE, QUESTIONE D COERENZA!!!!!


                                                     



Ogni mattina, quando guardo la rassegna stampa in TV, arrivati al Manifesto, la commentatrice "qualunque" con tono quasi irridente e stigmatizzante chiosa: " ...ecco la prima pagina de Il Manifesto...giornale comunista!" Qua mi sento chiamato in causa e rispondo solerte alla svampita signorina: "vai a cagare te e il Manifesto!"

Perché ostinarsi a scrivere Comunista sul Manifesto? Che io ricordi: ho cominciato a leggere il Manifesto quando ero ancora un ragazzetto e alla direzione c'era quel balengo di Barenghi...ecco grossomodo non lo compro da allora (a meno che non abbia bisogno di carta per impacchettare le uova o per pitturare casa...), anche perché è innegabilmente peggiorato. Ritornando sulla questione comunista: è chiaro ai comunisti, che il manifesto non è un giornale comunista, poiché ha sempre criticato, o comunque oscurato, i partiti comunisti (marxisti-leninisti) mentre si è sempre schierato con dovizia a fianco di quella sinistra "mortalmente eclettica" che tanto male ha fatto al movimento comunista, ma che però piace molto alla Rossana Rossanda... Il Manifesto nasce negli anni settanta da una costola del PCI, da una scissione per divergenze di linea, critica poi in parte riassorbita agli inizi degli anni ottanta con Berlinguer (il segretario piu' amato dai militanti comunisti e dal sottoscritto ovviamente). In seguito, nella Seconda Repubblica, ha sostenuto la Rifondazione radical chic bertinottiana, poi SeL, poi Alba, ancora Rossa, adesso il "listone" Tsipras. Tutte formazioni-contenitore di natura "generalista", dove dentro c'è di tutto e di più, tranne che una presa di coscienza di classe; infatti i lavoratori, dal canto loro, giustamente non le hanno mai prese sul serio. Quindi perché dirsi comunista se di fatto non lo si è? E' quasi scontato il fatto che se togliessero la dicitura comunista molto probabilmente qualche giornale in più lo venderebbero, poiché i comunisti (quelli marxisti-leninisti, che sono per la lotta di classe) appunto non lo comprano comunque volentieri. Allora perché mai...? Forse "chi lo finanzia", ha a cuore che i comunisti leggano il manifesto per smettere una volta per tutte di essere "veramente" comunisti, di avere le idee chiare insomma. D'altronde, come loro stessi affermano, Il Manifesto è proprio un giornale da marciapiede nel senso più godereccio e infimo del termine...

Riorganizzarsi è difficile, viviamo di passato e non vediamo futuro, ci rimane tantissima voglia di cambiare ma siamo dei panda dipendenti, crediamo in tantissimi valori ma non riusciamo a mandare a casa tutta quella vecchia nomenclatura  che sa solo "da vecchio".......peccato ma ci credo ancora

       
                                                                                   Max

                                                     


1 commento:

  1. Per riuscire a mandare a casa questa vecchia marmaglia, abbiamo solo un sistema.........saper scegliere dove mettere il voto quando ci chiamano a votare

    RispondiElimina