domenica 21 agosto 2016

BURKINI????? NE HO LE PALLE PIENE

Il burkini e il dress code neocoloniale


BurkiniDa ormai oltre un quindicennio, la questione dei diversi veli indossati da alcune donne islamiche si impone ciclicamente  nel dibattito pubblico e politico. Dopo il patetico tentativo di pinkwashing con cui si giustificò l’attacco all’Afghanistan governata dai talebani («Dobbiamo liberare le donne dal burqa»), abbiamo avuto la discussione in Francia sul divieto di indossare il burqa e il niqab. Dopo l’orribile Daniela Santanché – quella che si fa chiamare col cognome dell’ex marito dopo oltre vent’anni dal divorzio e blatera sulla libertà delle altre donne – che se ne andava in giro a strappare i veli alle donne islamiche, abbiamo visto le Femen invitare in modo neocoloniale le musulmane a spogliarsi girando in topless per i quartieri islamici di Parigi . Ecco che adesso – in periodo di vacanze – la questione è diventata quella del cosiddetto burkini, termine nato da una contrazione impropria tra la parola burqa (abito che copre integralmente tutto il corpo – viso incluso – usato da una minoranza di donne islamiche) e la parola bikini, indumento che evidentemente – soprattutto se succinto – è ritenuto dover caratterizzare le donne occidentali. Il dibattito è stato scatenato dalla decisione di alcune città francesi di vietare l’uso del burkini in spiaggia, convalidata giuridicamente dal tribunale amministrativo e politicamente dal ministro dell’Interno francese Manuel Valls , secondo il quale addirittura il burkini non sarebbe compatibile coi valori della repubblica francese in quanto espressione di un’ideologia basata sull’asservimento della donna.

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