venerdì 27 settembre 2019

FELTRI.....FASCISTI E COMPANY


                                         
                

Su Libero del 20 settembre Vittorio Feltri, che ne è il direttore editoriale non il responsabile così le querele se le becca tutte il povero Senaldi, in un articolo intitolato “Giustiziamo i giustizialisti di sinistra” scrive a proposito di Diego Sozzani di cui la magistratura aveva chiesto l’arresto (ai domiciliari naturalmente perché questa detenzione soft è riservata a lorsignori, parlamentari e non, mentre gli altri, nelle stesse condizioni, vengono sbattuti in carcere senza tanti complimenti e anche questa è una discriminazione sociale intollerabile) ha scritto: “Troviamo assurdo privare della libertà un signore, fosse anche colpevole, prima di essere processato e condannato. La gente, di qualunque tipo, non va punita se non dopo sia stata dimostrata con regolare processo la sua partecipazione a un reato…Basta ricevere un avviso di garanzia per essere sputtanato a vita, esposto al pubblico ludibrio”.
Il Feltri si concede qui la parte del Cesare Beccaria del Dei delitti e delle pene (meglio cento colpevoli in libertà che un innocente in galera). Ma il Feltri Beccaria lo deve aver letto abbastanza di recente o forse è uno scambio di persona tanto diverso è dal Feltri che diresse l’Indipendente dal 1992 al 1994. Quell’Indipendente fu il quotidiano più “forcaiolo” della storia del giornalismo italiano. Fu Feltri a sbattere in prima pagina, con goduto compiacimento, una grande foto dell’onorevole Carra in manette. Fu sempre Feltri a coniare per Bettino Craxi, in quel momento raggiunto solo da un avviso di garanzia, il termine “cinghialone” dando a una legittima inchiesta della magistratura il sapore di una caccia sadica che non fu estranea al vergognoso lancio di monetine davanti all’hotel Raphael. Fu ancora Feltri ad attaccare pesantemente i figli di Craxi, Stefania e Bobo, come se i figli avessero le colpe dei padri. Avallò anche i suicidi che avvennero durante la stagione di Mani Pulite: “Craxi ha commesso l’errore…di spacciare i compagni suicidi (per la vergogna di essere stati colti con le mani nel sacco) come vittime di complotti antisocialisti”. Il Feltri diventò  “ipergarantista” quando nel 1994 passò alla corte di Silvio Berlusconi. Era stato l’ammiratore più fanatico dei magistrati di Mani Pulite, Di Pietro in testa, ne divenne un altrettanto fanatico accusatore. Da questo “forcaiolo”, poi pentitosi al momento in cui gli conveniva pentirsi, non accettiamo quindi lezioni postume di “garantismo”.
La carcerazione preventiva certamente dolorosa per qualsiasi indagato, soprattutto se poi risulterà innocente, si rende necessaria in tre casi: quando i magistrati ravvisino il pericolo di fuga o la possibilità di inquinamento delle prove o di reiterazione del reato. Ma seguiamo pure l’ultimo Feltri o il Feltri numero 2 o lo pseudo Feltri, che di diritto ne sa quanto la mi zia,  nel suo ragionamento e aboliamo quindi la carcerazione preventiva. Non si capisce allora però perché questa immunità dal gabbio lo indigni particolarmente quando di mezzo c’è un parlamentare. Non gli ho sentito emettere simili lai quando in carcere preventivo, e non ai più comodi domiciliari, sono stati sbattuti senza tanti complimenti presunti ladri di galline, presunti rapinatori, presunti stupratori. In questo caso la linea è anzi quella di madama Santanchè che fa parte del suo giro o comunque del movimento politico, la destra, cui si rifà: “In galera subito e buttare via le chiavi”. Cioè in galera senza che nemmeno ci sia un processo. Il Feltri o lo pseudo Feltri appartiene a quella linea politica, sempre la destra, che quando Pietro Valpreda era in galera da quattro anni senza processo voleva che vi rimanesse a vita.
La carcerazione preventiva è una dolorosa necessità che esiste in tutti gli ordinamenti. Ma se si vuole abolirla, come sottintende il Feltri, allora va abolita per tutti e con la stessa indignazione che Feltri riserva al parlamentare di Forza Italia. Insomma, nonostante il lacrimoso e intellettualmente disonesto articolo di Feltri, siamo alle solite: due pesi e due misure, due diritti, uno per lorsignori e gli amici degli amici l’altro per i cittadini comuni.
Mi colpisce l’inerzia di questi ultimi. I privilegi di lorsignori rimangono intatti tant’è che Feltri li difende fingendo di farlo per tutti e noi non ci ribelliamo mai. Qualsiasi partito si sia votato o non si sia votato la cittadinanza intera dovrebbe insorgere. Invece no. Siamo solo pecore da tosare, asini al basto, maiali che si fanno docilmente portare al macello senza emettere nemmeno un grugnito, preda per soprammercato degli azzeccagarbugli alla Vittorio Feltri.
Massimo Fini giornalista

                                                                        Max antifascista

giovedì 19 settembre 2019

IL MALE ASSOLUTO? I PARTITI-PERSONA

Il male assoluto: i partiti-persona


In questi giorni il Pd ha dato il meglio di sé, o meglio, il peggio per il Paese. Un suo ex segretario si porta via una parte dei parlamentari, con la complicità dei Regolamenti parlamentari e di una partitocrazia criminosa, togliendo di fatto la maggioranza al governo. Con un piccolo particolare. Alcuni dei fedelissimi di questo ex segretario sono rimasti nel Pd, come a fare da antenna trasmittente per le future mosse politiche. Il tutto a pochi giorni dall’insediamento del nuovo governo. In pratica aspettavano di capire da che parte andare, se con l’esecutivo giallo-rosa, ovvero con il centro destra di Salvini.
Ieri alla Camera dei Deputati, complice ancora una volta i Regolamenti parlamentari, si è votato sulla richiesta, della Procura di Milano, di procedere contro il parlamentare di FI (tanto o sono di FI o del Pd) Sozzani. Con il voto segreto i SOLITI partiti Pd e FI hanno respinto la richiesta. Secondo loro ci sarebbe il sospetto della persecuzione della magistratura. Eppure ci sono le prove delle intercettazioni telefoniche, bonifici bancari con date e somme certe. Come ho scritto nel precedente post il vero problema sono le norme scritte da coloro che incarnano la politica più corrotta e incancrenita.
I regolamenti parlamentari sono le autostrade di questo malaffare!
Con la scusa che il parlamentare deve essere libero di votare come meglio crede, nel segreto del voto, invero si conformano ai comandi del partito; quindi la libertà è svilita e annientata. L’art. 67 della Costituzione non c’entrerebbe nulla. Così come è svilito e annientato il diritto di noi cittadini di vedere come i nostri rappresentanti effettivamente esercitano il loro mandato parlamentare. E l’art. 1, II comma, ignorato e canzonato dai politici marrani, c’entra tutto.
Ora si assiste, da tempo, ai partiti-persona.
Non importa il programma, non importa il nome (financo diverso tra Camera e Senato, per quello nuovo di Renzi), non contano le future alleanze. Quello che conta è avere un ruolo nelle future decisioni del governo, avere finalmente una mano sul timone da manovrare. La nave, per quel che gli riguarda, potrà pure andare a schiantarsi sugli scogli. Eppure ci sarebbe un semplice antidoto a questi virulenti marrani.
Uno sbarramento al 10% alle elezioni.
Non è possibile che un qualunque cazzone si svegli una mattina per fondare un partito politico!!!!
da infosannio      

                                                                               Max