giovedì 26 dicembre 2013

AUGURI!!!!!! NE ABBIAMO TUTTI BISOGNO


                              

     BUON NATALE E PROSPERO 2014


                                                  



Sarà anche Natale ma è sempre cosa buona e giusta ricordare che Pio XII fondò i gruppi anti-Pci (Vedi articoli de l'Unità del 2 novembre 1991).
Peter Tompkins, un ex agente Usa, racconta che a capo della struttura anticomunista c'era monsignor Montini, il futuro Paolo VI, amico del massone e finanziere mafioso Michele Sindona.
L'anticomunismo capitalista ha prodotto in Italia stragi e strategie eversive contro la democrazia e la Costituzione conquistate con la Resistenza. Da allora l'anticomunismo è sempre al lavoro.
Visto che abbiamo un papa gesuita è giusto sapere che tipo di corsi tenevano nei loro seminari.
Nessuno degli attuali gruppi politici seduti in Parlamento, chiede conto di quello che hanno fatto?
Anzi, coloro che si sono venduti per un piatto di lenticchie al capitale, sono diventati, vedi foto: vice-conte e nobiluomo del Papa.
E' proprio il caso di dire che come tradimento abbiamo raggiunto il Massimo...
Sono grandicello oramai, non mi incanta più nessuno, ho passato moltissimi anni a vedere traditori-urlatori-comici-filosofi-intellettuali calcare le onde del protagonismo più assurdo......nemmeno mi sento di avvicinarmi a nessuno.... basta vedere come stanno difendendo il Presidente della Repubblica...... qualcosa di inaudito.
Ormai sono un cane sciolto.......me ne ritorno nella mia San Sebastian-Donostia una volta all'anno nel mese di giugno......una settimana in mezzo al mio popolo comunista, autonomo ed indipendente....seduto in qualche bellissima piazzetta a discutere sulla rivoluzione, parlando del passato del presente del futuro.....fumando ancora qualche sigaretta senza filtro.....
UN AUGURIO A TUTTI


                                                                                    Max



lunedì 16 dicembre 2013

D'ALEMA CONFERMATO ALLA DIREZIONE DEL PD !!!!!!


VELTRONI, MARINI E ALTRI PAPAVERI RIMANGONO NELLA DIREZIONE DEL “NUOVO” PD DI MATTEO RENZI

Per la direzione Pd, oltre ai 120 membri della direzione nazionale eletti dall’assemblea di Milano in numero proporzionale alle percentuali ottenute dai candidati alle primarie, Matteo Renzi ha indicato, come annunciato, 20 sindaci nella rosa di nomi a sua disposizione. A questi vanno aggiunti i componenti di diritto, ovvero gli ex segretari di partito, ex premier, gli ex presidenti dell’assemblea, i presidenti di Regione e i sindaci delle città metropolitane. Non gli ex ministri.
I 120 membri eletti (80 area Renzi, 22 vicini al presidente Cuperlo, 18 a Pippo Civati). Manuela Rontini, Cristiana Alicata, Giovanna Martelli, Silvia Fregolent, Teresa Armato, Francesca Puglisi, Francesca Bonomo, Simona Bonafe, Alessia Rotta, Roberta Pinotti, Raffaella Paita, Mila Spicola, Lorenza Bonaccorsi, Estella Marino, Sabrina Capozzolo, Marina Sereni, Silvana Amati, Patrizia Prestipino, Elisa Filippi, Alexandra Coppola, Assunta Tartaglione, Giuliana Palma, Nadia Ginetti, Annapaola Concia, Maria Antezza, Laura Cantini, Teresa Piccione, Daniela Sbrollini, Claudia Mancina, Caterina Pes, Laura Venittelli, Lura Venturi, Marta Giovannini, Stefania Pezzopane, Caterina Bini, Cecile Kyenge, Lia Quartapelle, Rosa Maria Di Giorgi, Anna Ascani, Rosanna Filippin, Laura Puppato, Ilda Curti, Annapaola Cova, Marina Terragni, Elly Schlein, Beatrice Brignone, Elena Gentile, Rita Castellani, Maria Carmela Lanzetta, Graziano DelRio, Roberto Reggi, Matteo Richetti, Roberto Giachetti, Ermete Realacci, Paolo Gentiloni, Emauele Lodolini, Goffredo Bettini, Ernesto Magorno, Sandro Principe, Ettore Rosato, Antonello Giacomelli, Dario Nardella, Nicola Danti, Fabio Maccione, Lele Fiano, Gianluca Lioni, Renato Soru, Mario Morgoni, Antonio De Caro, Andrea Marcucci, Gavino Manca, Luigi Famiglietti, Fausto Recchia, Ivan Scalfarotto, Angelo Rughetti, Franco Mirabelli, Bruno Astorre, Marco Donati, Marco Guasticchi, Ciro Bonaiuto, Roger De Menech, Roberto Bizzo, Vincenzo De Luca, Salvatore Margiotta, Francesco Sanna, Francesco Boccia, Marco Minniti, Giorgio Tonini, Andrea Martella, Felice Casson, Paolo Cosseddu, Enzo Martines, Mirko Tutino, Samuele Agostini, Andrea Ranieri, Marco Sarracino, Thomas Castangia, Barbara Pollastrini, Concetta Raia, Rosa D’Amelio, Micaela Campana, Enza Bruno Bossio, Margherita Miotto, Valeria Fedeli, Anna Rossomando, Emma Petitti, Sesa Amici, Paola De Micheli, Michele Meta, Giuseppe Fioroni, Andrea Cozzolino, Roberto Gualtieri, Andrea Orlando, Matteo Orfini, Francesco Verducci, Andrea Manciulli, Stefano Fassina, Nico Stumpo, Alfredo D’Attorre, Maurizio Martina.La commissione di garanzia: Franco Marini, David Ermini, Enrico Morando, Gianni Principe, Angelo Argento, Gianclaudio Bressa, Salvatore Vassallo, Paola Bragantini, Aurelio Mancuso.I “membri per funzione”: la coordinatrice delle donne, il coordinatore della commissione congresso, i presidenti di regione iscritti al Pd, i sindaci delle città metropolitane, presidenti ed ex presidenti del consiglio, ex segretari nazionali, segreteria e i candidati alle primarie 2013.
I 20 sindaci scelti da Renzi: Pino Catizone, Stefano Scaramelli, Eugenio Comencini, Luca Pastorino, Stefano Pisani, Federico Vantini, Vladimiro Boccali, Roberto Balzani, Federico Berruti, Andrea Rossi, Romina Mura, Micaela Fanelli, Isabella De Monte, Simonetta Rubinato, Margherita Pedinelli, Stefania Bonaldi, Barbara Paron, Rita Rossa, Monica Chittò, Carla Rocca
Non è cambiato e non cambiera' nulla........il PD è questo, auguri, a me non servono piu' le vostre fiabe da strapazzo, occhi e testa indipendenti da sempre 

                                                                                                Max

mercoledì 11 dicembre 2013

........INGANNO TELETHON

INGANNO TELETHON. OLTRE UN MILIARDO DI EURO RACCOLTI MA LE MALATTIE GENETICHE NON SI FERMANO. TELETHON SI OPPONE A STAMINA

Telethon ha raccolto più di un miliardo di dollari per la distrofia muscolare eppure adesso i malati di distrofia muscolare sono più numerosi di prima. ''in questi anni abbiamo assistito in Italia ad un aumento esponenziale delle malattie  genetiche e quelle rare che interessano circa 50.000 pazienti in età pediatrica" - Francesco Paravati presidente della Società Italiana di Pediatria Ospedaliera a margine del VI Congresso Nazionale tenutosi a Roma il mese scorso.
“abbiamo intrapreso un strada sbagliata” -Prof. Marc Peschanski, biologo e neurofisiologo specialista delle malattie degenerative e delle cellule staminali direttore del centro di ricerca I-Stem d'Evry, uno degli architetti di questa terapia genica.  
"La gente pensa di donare soldi per la cura. Ma la terapia genica non è efficace. Se i donatori sapessero che il loro denaro, prima di tutto è utilizzato per finanziare le pubblicazioni scientifiche, ma anche i brevetti di poche imprese, o per eliminare gli embrioni dai geni deficienti, cambierebbero di parere". Prof. Jacques Testard, direttore di ricerca presso l’Istituto Nazionale Francese della Sanità e della Ricerca Medica.
Esperimenti contrassegnati fino ad ora da una "lunga serie di fallimenti terapeutici" - Prof. Giulio Cossu, direttore dell'istituto per le cellule staminali del San Raffaele.
Queste informazioni vengono sistematicamente eluse come nascoste sono le ripartizioni dei fondi ricevuti, oltre il 40% vengono spesi per coprire i costi amministrativi. Amministratori e dirigenti hanno stipendi d'oro o giganteschi rimborsi spese, volano in prima classe se non su aerei privati e soggiornano negli hotel più lussuosi. Come non bastasse una parte consistente delle donazioni per diritto viene ceduta all'ideatore del marchio Telethon, Jerry Lewis eredi.
Ma le nefandezze di Telethon vanno ben oltre fino ad opporsi con tutte le forze al metodo Stamina. Il successo del metodo del Prof. Vannoni sancisce il fallimento dei metodi tradizionali con conseguenze disastrose sotto il profilo economico.
Le influenti pressioni della Fondazione Telethon hanno condizionato la composizione della commissione scientifica del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha bocciato il metodo Stamina, a sua volta bocciata dal Tar del Lazio per faziosità. Ne facevano parte numerosi professori provenienti dagli istituti di ricerca finanziati dalla Fondazione, tra i quali il San Raffaele (istituto di Don Verzè noto alla cronaca per il crack finanziario), nelle sue varie emanazioni (Università, Irccs e Fondazione Monte Tabor) ma anche attraverso la joint-venture Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica. Altri professori come Bruno Dallapiccola, Direttore Scientifico dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma, hanno espresso parere contrario a Stamina, coincidenza nel corso del convegno organizzato proprio da Telethon sulla questione Stamina a Riva del Garda nel marzo di quest'anno. Anche la neo-senatrice a vita Elena Cattaneo che si è espressa contro il metodo Stamina criticando addirittura le decisioni dei giudici sulla prosecuzione delle cure, ha presenziato il medesimo convegno.
Francesca Pasinelli, Direttore generale Fondazione Telethon, Luigi Naldini, Direttore dell'Istituto Telethon San Raffaele di Terapia Genica di Milano e Presidente della Società Europea di Terapia Genica e Cellulare, Alberto Fontana, consigliere d'amministrazione, Francesca Pampinella responsabile comunicazione istituzionale si oppongono alle cure compassionevoli. Se fossero interrotte oltre 9.000 persone affette da malattie neurodegenerative dovranno aspettare oltre 8 anni per la prima iniezione di cellule staminali.
"Noi siamo disponibili ad avere un dialogo con Telethon o chiunque altro sottoscriva davanti ad un legale che qualunque produzione  fatta con questa metodica di qualunque genere sarà mai a fine di lucro, tutti quelli che vorranno mettere in atto questa metodica lo faranno curando gratis le persone. In secondo luogo chiunque vorrà dialogare con Stamina Fondation nell'ambito di questa metodica lo farà portando avanti il piano delle cure compassionevoli perché solo in quel modo si riescono a curare le persone, l'altro modo è solo uno specchietto per le allodole dicendo alle persone: ci stiamo lavorando tra vent'anni quando sarete morti vi potremo fare un'iniezione di cellule staminali. Se Telethon fa con noi questa battaglia un'autostrada aperta in comune" - Prof. Davide Vannoni, presidente Stamina Fondation.
Nessuna risposta formale da Telethon ed intanto i malati di queste patologie assumono un farmaco palliativo dal costo di 12.000 euro circa a scatola per 3 al mese per un totale di 36.000 euro mensili e la malattia non si ferma.
Le lobbies del farmaco conniventi con una classe politica corrotta e senza scrupoli antepongono gli interessi personali al diritto alla vita.
La Rai dovrebbe essere un servizio pubblico di fatto è al servizio di pochi potenti.  Oggi inizia la questua mediatica tramite maratona  di una settimana dai tre canali televisivi a quelli radiofonici, passando per Rainet, Rai Cinema e Rai Scuola.
Esortiamo, quindi,  chi crede nella vera e libera ricerca scientifica di non donare soldi a Telethon.
Siamo all'inverosimile !!!!!


                                                                                                       Max


lunedì 9 dicembre 2013

......SCIOGLIERE LE CAMERE!!!!!!

Perché il Presidente della Repubblica dovrà sciogliere le Camere

Facciamo finta di essere in un paese normale e proviamo ad immaginare quello che dovrebbe (non “potrebbe”, “dovrebbe”) accadere per effetto della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’incostituzionalità del “Porcellum”.
E poiché stiamo facendo finta di essere in un paese normale, liberiamoci in primo luogo dei panni di tifosi e di giocatori e sviluppiamo la nostra analisi legandola unicamente a criteri di valutazione oggettivi.
Per determinare la potenziale incidenza della pronuncia della Corte Costituzionale sul Parlamento attualmente in carica conterebbero, molto più del personale punto di vista del Presidente Napolitano, le previsioni della nostra Costituzione e della giurisprudenza formatasi nel corso degli anni sulle pronunce di incostituzionalità delle leggi.
Partiamo dall’art. 136, 2 comma:
“Quando la Corte dichiara l’illegittimità costituzionale di una norma di legge o di un atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione”.
Esattamente quanto affermato nel comunicato diffuso dall’ufficio stampa della Corte Costituzionale, nel quale risulta testualmente ribadito che:
“Le motivazioni saranno rese note con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici”. Sempre nello stesso comunicato stampa la Corte Costituzionale si premura, altresì, di precisare testualmente che: “Resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali”.
Ebbene, la Corte Costituzionale ha reso questa dichiarazione per anticipare che il Parlamento in carica grazie al “Porcellum” è “legittimo” e potrà, di conseguenza, continuare ad esercitare le proprie prerogative costituzionali sino alla scadenza naturale della legislatura, come ha inteso far comprendere il Presidente Napolitano?
Oppure l’ha resa per inserirsi nel solco della giurisprudenza in materia di “interventi demolitivi di leggi costituzionalmente necessarie” (come quella elettorale), all’esito dei quali deve “necessariamente” residuare una disciplina legislativa idonea a consentire il ritorno al voto, anche di fronte alla perdurante inerzia delle Camere?

Io ritengo molto meno “fantasiosa” e “partigiana” e molto più “oggettiva” ed aderente alla realtà la seconda ipotesi.
Con queste poche parole la Corte Costituzionale ha inteso anticipare al Parlamento ed indirettamente al paese, che:
-       trattandosi di “legge costituzionalmente necessaria”, la sentenza consegnerà comunque al paese un sistema elettorale capace di riportarlo al voto, nel rispetto dei principi costituzionali precedentemente violati dal “Porcellum”;
-       il vuoto che la sentenza dovrà colmare potrà essere sempre superato da un intervento del legislatore, operato secondo le proprie scelte politiche e nel rispetto dei principi costituzionali.
Altro la Corte Costituzionale non poteva e non doveva precisare, se non esponendosi al rischio di oltrepassare i limiti che le sono imposti dal suo ruolo.
Né, verosimilmente, la sentenza conterrà riferimenti espliciti in ordine alla “legittimazione” del Parlamento in carica ed ancor più in ordine alla opportunità di scioglierlo, allo scopo di ripristinare le condizioni di “legalità costituzionale” violate”, attraverso il ricorso a nuove elezioni.

Al massimo potrà contenere riferimenti più o meno espliciti al principio della retroattività delle pronunce della Corte Costituzionale ed ai limiti che incontra nell’ambito dei c.d. “rapporti giuridici esauriti”, ovvero delle “situazioni consolidate” (sui quali ho una mia personale convinzione, che evito di esplicitare perché ho scelto preliminarmente, in questa sede, di liberarmi dei panni del giocatore o del tifoso).
Ma certamente non potrà incidere negativamente sulle sorti del Parlamento attualmente in carica.

Il potere di scioglimento anticipato delle Camere è, infatti, un potere tipico del Presidente della Repubblica (art. 88 Cost.), che all’atto del suo insediamento, vale la pena ricordarlo, ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione (art. 91 Cost.).
Naturalmente, non si tratta di un potere “incondizionato”, ma di un potere da esercitare in presenza di determinate circostanze.
Tra queste, tutti i più autorevoli studiosi della Costituzione ne hanno individuata una che, per completezza della mia riflessione, deve essere ricordata.
Venir meno della corrispondenza tra eletti ed elettori.
“Nell’ipotesi di crisi di rappresentatività dell’organo elettivo, e cioè della corrispondenza tra Parlamento e corpo elettorale, il Capo dello Stato diviene l’interprete diretto del corpo elettorale e procede allo scioglimento delle Camere. Ciò in particolare avviene quando vengano mutate le regole fondamentali incidenti sul rapporto di rappresentanza politica; ad esempio nel caso di mutamento della legge elettorale” (Baldassarre, Mortati, Guarino, Floridia ed altri).
E’, quindi, un errore tipico di un paese in “guerra politica” da anni, come il nostro, quello di ritenere e/o di aspettarsi che dal deposito della sentenza possa discendere direttamente chissà quale effetto sui destini del Parlamento eletto con il “Porcellum”.
L’effetto “costituzionale” si è, infatti, già prodotto, come pure il rimedio.
L’effetto, è stato quello di aver fotografato e certificato, con una forza ed una autorevolezza senza precedenti, la crisi di rappresentatività dell’organo elettivo (il Parlamento) ed il venir meno della corrispondenza tra eletti ed elettori e di avere, in tal modo, determinato le condizioni necessarie perché il Presidente della Repubblica eserciti il potere ex art. 88 Cost. e sciolga le Camere.

Il rimedio, è stato quello di avere anticipato che gli elettori potranno tornare a votare, o con il sistema che risulterà delineato in esito alla pubblicazione della sentenza, o con “… la nuova legge elettorale che il Parlamento può sempre approvare, secondo le proprie scelte politiche e nel rispetto dei principi costituzionali …”.
Dunque, sempre continuando a far finta di trovarci in un paese normale, oggi un Presidente che ha giurato fedeltà alla Repubblica ed osservanza alla Costituzione, avrebbe dovuto:
1)    Prendere atto della incontrovertibile crisi di rappresentatività del Parlamento determinatasi alla luce della decisione della Consulta;
2)    Invitarlo, nel più breve tempo possibile e comunque nelle more del deposito della sentenza della Consulta, a dotarsi di una nuova legge elettorale, nel rispetto dei principi costituzionali;
3)    Sciogliere le Camere e riportare gli italiani al voto, con la nuova legge elettorale, se nel frattempo approvata dalle Camere o, in mancanza, con il sistema che risulterà delineato dopo il deposito della sentenza.

Ma, purtroppo, l’Italia continua a non essere un paese normale.
Ed in una decisione della Corte Costituzionale che ha dichiarato che il Parlamento non poteva essere eletto senza consentire agli italiani di esprimere la propria preferenza sul singolo candidato e che 148 Parlamentari non potevano essere eletti con il premio di maggioranza, il Presidente della Repubblica (colui il quale ricopre il ruolo di interprete del corpo elettorale) non solo non ha rinvenuto alcuna “crisi di rappresentatività dell’organo elettivo”, ma ha addirittura rinvenuto le condizioni per poter affermare che il Parlamento “è legittimo” e che tutto può andare avanti, come se nulla fosse accaduto.
Per ora, aggiungo io!   
                                                                                                                                         Max

giovedì 5 dicembre 2013

................ADDIO GRANDE UOMO !!!!!!!!! NKOSI SIKELE AFRICA





LE FAMOSE FRASI DI NELSON MANDELA
Politico Sudafricano e Premio Nobel per la Pace
(18 Luglio 1918)

La pace non è un sogno: può diventare realtà; ma per custodirla bisogna essere capaci di sognare.
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Un vincitore è solo un sognatore che non si è arreso.
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Sembra sempre impossibile, finché non viene fatto.
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Nessuno è nato schiavo, né signore, né per vivere in miseria, ma tutti siamo nati per essere fratelli.
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La nostra gloria più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarci ogni volta che cadiamo.
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Solo gli uomini liberi possono negoziare; i prigionieri non possono stipulare contratti. La tua e la mia libertà non possono essere separate. 
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Unitevi! Mobilitatevi! Lottate! Tra l'incudine delle azioni di massa ed il martello della lotta armata dobbiamo annientare l'apartheid!
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Ad eccezione delle atrocità commesse contro gli ebrei durante la seconda guerra mondiale, non c’è nessun altro crimine, in tutto il mondo, che sia stato condannato all’unanimità come l’apartheid.
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Niente come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati.
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Ho imparato che il coraggio non è l’assenza di paura, ma il trionfo su di essa. Coraggioso non è chi non prova paura, ma colui che vince questa paura.
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Ci sono state occasioni nelle quali l’aggressione fisica non è stata così grave quanto l’oppressione psicologica sofferta dalla popolazione nera durante l’apartheid. È una tortura psicologica impossibile da descrivere a parole.
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Per gli uomini, la libertà nella propria terra è l'apice delle proprie aspirazioni.
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Nessuno conosce veramente una nazione fino a che non è stato nelle sue prigioni. Una Nazione non dovrebbe essere giudicata da come tratta i suoi cittadini migliori, ma da come tratta i suoi cittadini di più basso rango.
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Ho lottato contro il dominio bianco e contro il dominio nero. Ho coltivato l'ideale di una società libera e democratica nella quale tutti possano vivere uniti in armonia, con uguali possibilità. Questo è un ideale per il quale spero di vivere.
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Nessuno è nato per odiare un’altra persona a causa del colore della sua pelle, o il suo passato o la sua religione. La gente deve imparare a odiare, e se si può imparare ad odiare, si può insegnare ad amare, perché l’amore è più naturale per il cuore umano che il suo contrario.
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Più potente della paura per l'inumana vita della prigione è la rabbia per le terribili condizioni nelle quali il mio popolo è soggetto fuori dalle prigioni.
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Una persona che viaggia attraverso il nostro paese e si ferma in un villaggio non ha bisogno di chiedere cibo o acqua: subito la gente le offre del cibo, la intrattiene. Ecco, questo è un aspetto di Ubuntu, ma ce ne sono altri. Ubuntu non significa non pensare a sé stessi; significa piuttosto porsi la domanda: voglio aiutare la comunità che mi sta intorno a migliorare?
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L'educazione è l'arma più potente che può cambiare il mondo.
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Una buona testa e un buon cuore sono sempre una combinazione formidabile.
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Io credo che i bambini nel mondo debbano essere liberi di crescere e diventare adulti, in salute, pace e dignità.
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L'educazione è il grande motore dello sviluppo personale. È grazie all'educazione che la figlia di un contadino può diventare medico, il figlio di un minatore il capo miniera o un bambino nato in una famiglia povera il presidente di una grande nazione. Non ciò che ci viene dato, ma la capacità di valorizzare al meglio ciò che abbiamo è ciò che distingue una persona dall'altra.
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La libertà è una sola: le catene imposte a uno di noi pesano sulle spalle di tutti.
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Non c'è niente di più incoraggiante per un detenuto politico del sapere che la sua vita non è andata sprecata.
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L'istruzione e la formazione sono le armi più potenti per cambiare il mondo.
***
Non c'è nessuna facile strada per la libertà.
***
Se tu permetti alla tua luce di splendere, tu inconsciamente dai agli altri il permesso di fare lo stesso. Così tu sei liberato dalle tue paure, la tua presenza automaticamente libera gli altri.
***
Quando a un uomo è negato il diritto di vivere la vita in cui crede, questi non ha altra scelta che diventare un fuorilegge.


                                                                             Max

........FALSI FAMOSI


                                           



I cattolici si apprestano ad esporre un lenzuolo chiamato Sindone e l'ostensione......prevista per il 2015........durerà dai 40 ai 45 giorni. 
Nel 1988............l'esame del carbonio 14...............eseguito contemporaneamente e indipendentemente dai laboratori di Oxford.....Tucson e Zurigo.....ha dato la sindone in un intervallo di tempo compreso tra il 1260 e il 1390......periodo corrispondente all'inizio della storia della Sindone certamente documentata. Ciononostante la sua autenticità continua ad essere oggetto di fortissime controversie. 
Per l'ultima ostensione........quella del 2010......tra Comune.... Provincia e Regione furono stanziati 10 milioni di euro. 
Si disse che ci sarebbe stato un ritorno economico in termini di turismo ma tutto il business fu gestito e incamerato dagli operatori commerciali riconducibili allo Stato del Vaticano..... e dunque in totale esenzione fiscale..........dagli alberghi ai ristoranti.........dalle guide turistiche alle agenzie di viaggio.
Nulla di personale contro chi adora reliquie ma una domanda continua ad essere senza risposta: perchè i divertimenti o le credenze dei cattolici devono essere a carico di tutti pur non costituendo servizio pubblico?

                                                                          Max

giovedì 28 novembre 2013

......ADDIO COMPAGNO RICCI

Addio a Raimondo Ricci
bandiera dell'antifascismo

L'anziano leader del movimento antifascista fu partigiano e imprigionato nel campo di concentramento di Mauthausen. Ha dedicato la sua vita alla difesa dei valori della Resistenza

Addio a Raimondo Ricci, bandiera dell'antifascismo a Genova. Novantatrè anni, tra gli ultimi testimoni del Novecento, già presidente nazionale dell'Associazione nazionale partigiani, ha dedicato la sua vita alla difesa dei valori della Resistenza.

Si è spento nella sua abitazione. La camera ardente sarà allestita domani, giovedì, dalle 8 alle 12 in Provincia, in largo Lanfranco. La salma sarà sepolta a Imperia.

Partigiano, nelle mani della Gestapo Ricci fu torturato e imprigionato nel campo di concentramento di Mauthausen. Liberato, continuò la sua battaglia morale e politica e, in qualità di avvocato penalista, difese i sindacalisti e i militanti comunisti nel dopoguerra.

Presidente provinciale dell'ANPI nel 1969, parlamentare per tre legislature dal 1976, fece parte della commissione di inchiesta sulla P2 e davanti all'irruzione del terrorismo fu una delle figure politiche che contribuì a costruire quel fronte tra istituzioni e movimento operaio che garantì la continuità dello stato democratico. Giurista autorevole sarà anche membro del consiglio di presidenza della Corte dei Conti.

Nell'età avanzata, Raimondo Ricci ha dedicato tutte le sue energie e il suo tempo all'Istituto Storico della Resistenza a cui fu chiamato per ricoprire il ruolo di presidente.

Nonostante fosse quasi cieco, viaggiava da una parte all'altra dell'Italia, passava da comizio a comizio, affascinava i giovani. La sua voce attraversava le piazze e i cuori. In qualche misura diventava lui stesso un simbolo.

Nel giugno 2002, a quasi sessant'anni di distanza dalla fine del conflitto, ad Amburgo incontrò per la prima volta Friedrich Engel, il responsabile dell'eccidio del Turchino, il carnefice al quale solo per merito della sorte era sfuggito. Anche questo accade in una vita non comune.

La scomparsa di Ricci ha suscitato commozione e cordoglio in tutta la sinistra italiana. Il sindaco di Genova Marco Doria l'ha ricordato come uno dei "grandi maestri di democrazia e libertà"

che hanno formato la sua generazione. Non voglio nominare altri personaggi che lo hanno ricordato perchè sono gli stessi che non ritengo rappresentino oggi la sinistra italiana, i riti e le parole d'occasioni mi fanno arrabbiare moltissimo.
Ricordo Ricci perchè il 28 maggio 1988 consegnò una medaglia d'oro a mio padre Sergio, quale riconoscimento nazionale dell'ANPI per l'attività svolta in Friuli Venezia Giulia durante la fine della seconda guerra mondiale con l'esercito di liberazione nazionale.

Addio compagno Raimondo

                                                                                       Max


sabato 23 novembre 2013

I DEMOCRISTIANI STANNO ARRIVANDO......."SVEGLIAMOCI"!!!!!!


                                                                           



Due dichiarazioni diffuse dalle agenzie ci offrono uno spunto inquietante ma interessante per comprendere il paese e il momento storico in cui ci è toccato di vivere.
La prima è da “ordine pubblico”.
Con gli scontri di ieri si è passato il limite e non credo che siano giustificabili in nessun modo le scene che abbiamo visto”. E "lo dico davanti a tante parole giustificazioniste ascoltate in questi mesi” ha affermato il premier Enrico Letta, a proposito delle manifestazioni contro il Tav nella Capitale di mercoledì pomeriggio. Letta, in conferenza stampa con Hollande, si è detto ''profondamente dispiaciuto'' per gli scontri avvenuti a Roma. "Occorre condannare con fermezza gli scomposti e pericolosi atti di violenza, compiuti da persone senza scrupoli e prive di ideali, a danno delle Forze di Polizia" ha rincarato la dose il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. E infatti sono già scattate alcune denunce nei confronti dei manifestanti...
La seconda è di sostanza economica.
Eni, Stm e Enav per le partecipazioni dirette e Sace (Cdp), Fincantieri (Cdp), Cdp Reti (Cdp), Tag (Cdp) e Grandi Stazioni (Fs): queste le società che vedranno la dismissione di partecipazioni da parte pubblica” ha dichiarato il Presidente del Consiglio. “Le dismissioni arriveranno fino al 60% della quota per Sace e Grandi Stazioni; per Enav e Fincantieri è prevista una cessione del 40%; per Eni la cessione è del 3%” ha spiegato il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni.
Due dichiarazioni che raccontano un mondo, quello che ha in mente Enrico Letta, il suo governo e la classe dominante che rappresentano in Italia e nell’Unione Europea. Un mondo fatto di consegna ai privati – e soprattutto a quei soggetti privati ben organizzati in monopoli a livello europeo – di pezzi interi del paese, dei suoi beni collettivi, dei suoi interessi sociali, allo scopo di ricavarne una misera “benedizione” in sede di Eurogruppo, oggi.
Di fronte allo scempio delle decine di miliardi buttati nel Tav in Val di Susa piuttosto che su altre priorità del paese, a partire dalle emergenze sociali su lavoro, casa e tutela del territorio;
di fronte al dato, ormai acclarato, che grandi opere inutili come il Tav sono un'appropriazione privata in poche mani di un bene pubblico come il territorio, l’ambiente e i suoi abitanti;
di fronte al fatto che proprio le privatizzazioni hanno destrutturato, indebolito e svuotato i servizi pubblici, le banche e le aziende strategiche del paese... Enrico Letta manda a dire che chi avrebbe “passato il limite” sono i manifestanti che hanno cercato di uscire da una piazza completamente circondata da centinaia di agenti in assetto antisommossa?
Un rappresentante della tecnocrazia più cinica - quella che ha commissariato il nostro paese attraverso la troika, quella che, come il dott. Carlo Cottarelli, viene pagata quasi un milione di euro in soli quattro anni per decidere quante teste tagliare tra i lavoratori pubblici e quanta salute andrà cancellata dal servizio sanitario nazionale; quella che coscientemente sta svendendo ai privati i beni pubblici e i servizi strategici che sono di tutti noi – si permette di parlare di “persone senza scrupoli e prive di ideali”? A proposito di gente che rischia se stessa “a gratis” per difendere diritti e istituti conquistati in decenni di lotte sociali? Se c'è un limite che è intollerabile veder passare è proprio questo......ormai non incantano più nessuno........i filodemocristiani sono già in arrivo mescolati tra destra e sinistra e si stanno riorganizzando........tra poco ne sentiremo parlare, il loro obiettivo di distruggere il partito dei lavoratori è riuscito, ora serve a noi RIORGANIZZARCI”...........e facciamo presto.


                                                                                                                           Max

martedì 12 novembre 2013

MEGLIO POPULISTI.......CHE MORTI !!!!



I
Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del populismo. Per combatterlo si sono alleati i partiti socialisti e quelli conservatori, le multinazionali e le banche, i democratici italiani e i democristiani tedeschi...
La parafrasi delle prime righe de il Manifesto di Marx e Engels può e deve fermarsi qui, anche perchè stiamo parlando di cose molte diverse tra loro. Il nascente movimento operaio del XIX Secolo aveva altro spessore e altra testa rispetto a quello che passa oggi il convento. Ma la crociata contro “I populisti” che i governi della Trojka europea stanno conducendo, merita qualche riflessione che ci riguarda molto - molto - da vicino.
In piena guerra fredda, i movimenti per la pace tedeschi rendevano isterico il loro establishment dichiarando: “meglio rossi che morti”. Il riferimento evidente era al fatto che tra la corsa alla guerra nucleare e il socialismo reale appena al di là del muro, forse era meglio la seconda opzione che l'olocausto atomico sul quale puntavano gli Usa e la Nato.
La storia, fortunatamente per tutti, non resta mai ferma. Nel XXI Secolo le opzioni in campo sono assai meno rigide ma è altrettanto vero che la competizione globale sta spingendo tutti le maggiori potenze capitaliste – incluse quelle europee strutturatesi intorno all'Unione Europea – a cozzare una contro le altre. Le “guerre” monetarie ne sono un'avvisaglia niente affatto irrilevante. Lo scontro sullo spionaggio e il Datagate rivela una competizione sulle tecnologie avanzate e l'information technology ormai senza esclusione di colpi. Le guerre realizzate in Medio Oriente o nei Balcani o quelle minacciate – con le conseguenti alleanze o lacerazioni a seconda dei casi – hanno visto via via saltare vecchie camere di compensazione tra interessi diversi come la Nato.
Non solo. La competizione globale e la dominanza del capitalismo mercantilista (export come dogma , conquista di mercati e risorse, abbassamento drastico del monte salari dei lavoratori, devastazioni ambientali) stanno effettivamente mettendo a rischio non solo le condizioni sociali, ma anche la sopravvivenza di quella parte di umanità che il capitalismo considera “eccedente” rispetto alle proprie necessità.
Quando nei mesi scorsi abbiamo spesso sintetizzato questo processo con lo slogan:”Dovete morire prima”, la coincidenza tra una obiettiva forzatura concettuale e la realtà di documenti elaborati dal Fmi o dalla Bce, ci ha fatto scorrere un brivido lungo la schiena. Tutta la complessità della vita sociale, dentro le elaborazione delle istituzioni finanziarie dominanti, è diventata solo tabelle, costi e proiezioni con conclusioni ispirate al cinismo. L'aspettativa di vita è troppo alta per potere essere ancora finanziata dai sistemi previdenziali, i sistemi di istruzione sono troppo costosi e viene alimentata una aspettativa eccessiva sui vantaggi dei titoli di studio, i lavoratori contrattualizzati sono una rigidità insopportabile, i costi sanitari sono troppo elevati etc. etc.
La sintesi è che “noi”, ma solo noi che stiamo “sotto”, dobbiamo morire prima affinchè “loro” possano vivere di più e mantenere o accrescere il proprio status sociale. Quello che abbiamo visto sul caso di Giulia Ligresti ne è la dimostrazione plastica: una donna abituata ad una vita agiata non può finire in prigione come una donna di borgata... perchè soffre di più la condizione detentiva.
E' in tale contesto che i governi europei e le istituzioni della Troika (Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale) hanno scatenato una campagna contro i “populisti”. E' possibile che tale crociata sia finalizzata solo a non trovarsi qualche sorpresa alle prossime elezioni europee, ma non si tratta solo di questo. Sia il ministro delle finanze tedesco Schaeuble, sia il governatore della Bce Draghi, sia l'ex premier Monti ed ora l'attuale premier Letta, hanno una concezione dei movimenti populisti molto precisa ed hanno una coscienza del proprio nemico molto più nitida di quanto l'abbiano le classi subalterne (vedi le profetiche parole di Sanguineti sull'odio di classe).
Le oligarchie europee liquidano i “populisti” mettendo volutamente sullo stesso piano i movimenti di destra dell'Europa mediterranea, gli euroscettici anglosassoni e scandinavi, i guitti come Grillo e i movimenti sociali, politici e sindacali della sinistra che contestano la natura di classe dell'Unione Europea. In realtà si tratta di opzioni e interessi di classe assai diversi tra loro e per moltissimi aspetti antagonisti.
Se prendiamo il caso dell'Italia, qui vediamo come il malessere contro i diktat dell'Unione Europea sia piuttosto diversificato sia in termini di collocazione di classe che di opzioni politiche.
Ad esempio buona parte del blocco sociale berlusconiano è decisamente antieuropeista perchè la riorganizzazione monopolista attuata da Maastricht in poi li ha via via marginalizzati. “Il piccolo è bello” o la greppia degli appalti pubblici, sono usciti triturati dalla nuova divisione del lavoro a livello europeo imposta dalle multinazionali. La finanziarizzazione facile dei “prenditori” che ha impoverito e distrutto gli investimenti produttivi, oggi non è più praticabile con le banche strette dai parametri imposti dalla Bce. Ragione per cui restano vuoti i capannoni e invenduti gli edifici.
Ci sono poi gli antieuropeisti da battuta come Beppe Grillo che ogni tanto solletica e si adegua ai luoghi comuni contro l'euro senza mai dettagliare mezza proposta.
Ci sono gli antieuropeisti reazionari e di destra che vaneggiano sul ritorno alla lira, sulla sovranità nazionale ma auspicano poi una Europa come potenza politica e militare da contrapporre a Stati Uniti, Cina, Brics etc.. Ma intanto, visto che “a quelli grossi non gli possono menare” se la prendono con i piccoli che hanno a portata di mano: gli immigrati. Non solo. Cercano in tutti i modi di “contaminarsi” con le forze della sinistra per occuparne lo spazio politico.
Queste tre opzioni parlano indubbiamente alla “pancia profonda” di una società preoccupata, rabbiosa, impoverita dalle misure imposte dalla Trojka. Declinano i problemi in chiave populista ma avanzano soluzioni arretrate, nazionaliste e reazionarie.
Infine ci sono le forze della sinistra (?) che finalmente vanno polarizzandosi sull'analisi e le iniziative da mettere in campo sull'Unione Europea. C'è la sinistra polverosa che ancora si gingilla con i discorsi europeisti e di riforma della Ue, ma c'è una sinistra di classe che non ha paura delle parole e sta delineando proposte e presupposti assai diversi: “l'Unione Europea si abbatte e non si cambia” potremmo sintetizzare prendendo a prestito un vecchio slogan.
Nasce da questa coscienza della irriformabilità dell'Unione Europea, e dalla consapevolezza che dentro di essa non c'è sopravvivenza sociale né democratica, la proposta di rompere (secondo alcuni) o di uscire (secondo altri) con l'Unione Europea come primo passo per un cambiamento politico e sociale credibile. Questa opzione ha la possibilità di intercettare e organizzare la “pancia profonda della società” meglio di quanto possano fare la destra o gli antieuropeisti da battuta. La sfida dell'egemonia sui processi di rottura dovrebbe essere ben presente nel Dna delle forze antagoniste nella sinistra. Solo una mancanza di coraggio politico o la “paura del popolo” può inchiodarla ad una funzione di mera testimonianza. In tal senso occorre recuperare -e rapidamente – la capacità di trasformare il populismo in organizzazione degli interessi di classe. Una cosa che la destra non può fare, una cosa che la sinistra antagonista può tornare a fare con efficacia. Se ne parlerà, ad esempio, a Roma il prossimo 30 novembre nel forum euromediterraneo promosso dalla Rete dei Comunisti intorno alla proposta di uscita dall'Unione Europea (e dall'Eurozona) e di costruzione di un'area economica alternativa. 
Un buon inizio.........tra compagni ci si capisce

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   Max

giovedì 7 novembre 2013

....QUALCOSA DI STRANO NELLA CHIESA.......!!!!!!


Video: Testimone oculare rivela: visto Benedetto XVI uccidere una bambi



Benedetto XVI – notare il simbolo rosacroce sul collare
“Ho visto Joseph Ratzinger partecipare all’omicidio rituale di una bambina”:
Testimone oculare di un sacrificio rituale svoltosi nel 1987 conferma il racconto di Toos Nijenhuis d’Olanda.
Il processo penale di un papa è vicino. I politici italiani hanno accettato di lavorare con l’ITCCS (http://itccs.org/) in una comune azione legale contro il papato per la protezione di un fuggitivo ricercato dalla giustizia: il deposto Papa Benedetto XVI.
L’accordo è arrivato dopo che un nuovo testimone oculare ha confermato il coinvolgimento di Ratzinger in un sacrificio rituale di bambini in Olanda nel mese di agosto del 1987.
“Ho visto Ratzinger partecipare all’omicidio di una bambina in un castello francese nell’anno 1987″, ha dichiarato il testimone, che era un partecipante regolare nella tortura rituale di culto e l’uccisione di bambini.
“E’ stato brutto e orribile e non è successo solo una volta. Ratzinger ha preso spesso parte. Lui, Alfrink (olandese cardinale cattolico)e il Principe Bernardo (fondatore del Bilderberg) erano solo alcuni degli umomini più importanti che ne hanno preso parte”.
Questo nuovo testimone conferma il racconto di Toos Nijenhuis, una donna olandese che andò in pubbllico con la sua testimonianza oculare di crimini simili che coinvolgono Ratzinger, Alfrink e Bernardo.
Lo scorso 11 febbraio, poco dopo le sue dimissioni dalla carica di papa, Ratzinger è stato condannato per crimini contro l’umanità in data 25/02/2013, dalla Common Law Court of Justice con sede a Bruxelles, e un mandato d’arresto globale è stato emesso contro di lui. Da allora, egli ha eluso l’arresto rimanendo all’interno delle mura della Città del Vaticano con un decreto dell’attuale papa Francesco.
L’emergere di questa nuova prova ha spinto un gruppo di politici italiani ad accettare di lavorare con l’ITCCS nell’affrontare il papato con un caso giudiziario con papa Bergoglio, per il suo riparo di Ratzinger e la sua complicità in crimini di guerra.
“Stiamo cercando di rivedere se non abolire i Patti Lateranensi del nostro paese con il Vaticano, le cui azioni ad ospitare stupratori e assassini di bambini certamente soddisfano la definizione di un’organizzazione criminale transnazionale nell’ambito del diritto internazionale”, ha dichiarato un portavoce di uno dei politici.
In risposta, durante la stessa settimana del 7 ottobre, quando sono emerse queste nuove accuse, il Vaticano ha avviato una serie di attacchi contro i gruppi ITCCS in Europa coinvolti nel documentare l’impegno della chiesa cattolica nel culto rituale dell’omicidio.
Operatori retribuiti hanno sabotato il lavoro in Olanda e Irlanda dell’ITCCS e il 14 ottobre il sito principale dell’ITCCS è stato distrutto dagli stessi sabotatori.
Fonti politiche a Roma hanno rivelato che questi attacchi sono stati pagati e cordinati attraverso l’ufficio dell’agenzia di spionaggio del Vaticano, conosciuta come la “Santa Alleanza” fondata a Roma nel 1913. Sono coinvolti anche gli agenti del Nunzio Apostolico in Olanda, Mons. Andrè Dupuy coinvolto direttamente con 2 dei sabotatori, e l’arcivercovo di Dublino, Diarmuid Martin, che pure ha pagato tangenti per disturbare il lavoro dell’ITCCS fatto in Irlanda.
“Ovviamente il Vaticano è nel panico. Si tratta di un buon segno”, ha commentato il segretario dell’ITCCS di New York, Kevin Annet. “La marea politica si è spostata contro la chiesa e non è più possibile per assassini e stupratori di bambini nascondersi dietro il trattato Laterano. La gerarchia ecclesiastica sta usando i suoi soliti metodi di menzogne e disinformazione per spostare l’attenzione dalla propria colpevolezza criminale”.
In risposta ai rinnovati attacchi contro il suo lavoro, la direzione centrale dell’ITCCS a Bruxelles ha fatto il seguente annuncio per i media di tuto il mondo e i suoi affiliati in 26 paesi:
1 – Durante il mese di novembre, la nostra rete convocherà una conferenza stampa globale a Roma con i politici italiani per annunciare una nuova fase della nostra campagna di separazione che implica il potere secolare del Vaticano. Questa campagna prevede il lancio di una nuova azione legale di diritto comune contro l’attuale papa e dei suoi agentiper complicita in crimini contro l’umanità e del culto rituale dell’omicidio.

2 – Per salvaguardare questi sforzi, il nostro sito principale www.itccs.org è stato restaurato e protetto con nuove funzionalità di sicurezza. Inoltre, d’ora in poi, tutte le sezioni ITCCS opereranno sotto una carta ufficiale che tutti i membri devono firmare e su cui devono giurare.
3 – A titolo informativo, il nostro titolo è stato compromesso e sequestrato dagli agenti pagati e conosciuti con gli alias “Mel e Richard VE”, che agiscono nella deliberata opposizione al ITCCS per infangare il nostro lavoro ed il buon nome del nostro segretario Kevin Annett.
4 – Jorge Bergolio (alias papa Francesco) e altri funzionari del Vaticano sono ora sotto inchiesta penale per reati schifosi che coinvolgono il traffico, la tortura e l’uccisione di bambini.

Si prega di stare sintonizzati per ulteriori annunci e azioni.
Questa dichiarazione è stata rilasciata il 28 ottobre 2013, dalla Direzione Centrale del Tribunale Internazionale sui Crimini di Chiesa e Stato (ITCCS) a Bruxelles in Belgio.
Staremo a vedere.......ma qualcosa in pentola bolle e come se bolle

                                                                                               Max