L'uomo e la donna moderni ce l'hanno con le zoccole.
Anche l'uomo e la donna antichi ce l'avevano con le zoccole; anche se quello delle zoccole,
grazie alla religione, era un fenomeno molto meno diffuso.
Ovviamente con questo termine non intendo designare le poverette costrette a prostituirsi
ai cigli delle strade, né le fortunate che lo fanno in un appartamento per tanti soldi, e
neanche i topi di fogna; mi interessa piuttosto analizzare il fenomeno "donna che fa del
proprio corpo tutto ciò che vuole anche se la cosa tira un cazzotto nello stomaco a tutti gli
altri appartenenti alla comunità sociale".
Io lo trovo un argomento molto interessante perché tale figura causa una grave frizione
ideologica tra il mio essere una persona che pensa e il mio essere profondamente uomo.
Mi spiego meglio: nel patrimonio genetico dell'uomo ci sono la gelosia, l'ossessività, il forte
desiderio di scopare con ogni singola donna che incontro ma di sposarne una che si chieda
cos'è quel coso che hai in mezzo alle gambe alla prima notte di nozze, e tanti altri brutti
sentimenti. E immagino che nella maggior parte degli uomini antichi e moderni fossero
presenti le medesime pulsioni, non c'è nulla di più normale: l'uomo deve spargere il suo
seme il più possibile, la donna deve stare a casa a badare ai bambini e a grattarsi in gergo
popolare le cosidette "corna"; si chiama biologia. Le stesse donne, ebbre di maschilismo
che per millenni è stato loro inculcato, si scagliano contro queste figure mitologiche,
chiamate anche troie, puttane, donne di facili costumi, e in tanti altri modi che mi serve
scrivere per far trovare il post su google, accusandole di fare quello che tutti vorremmo fare, ma che non facciamo perché sappiamo che questo mondo si regge (a stento) sull'illusione di
essere unici e insostituibili.
In realtà non dicono esattamente così, ma facciamo finta che siano oneste intellettualmente.
Qualche volta però l'uomo che è in me si fa da parte e lascia posto all'essere etereo che
divento quando penso a qualcosa che non mi riguardi personalmente. E a questo essere
celestiale e pacifico vengono delle domande cui l'uomo non sa rispondere: perché gli
uomini possono seguire i loro istinti primordiali e le donne no? Perché pur di impedire alle
donne di tenere un comportamento, anche gli uomini ci rinunciano, quando sarebbe meglio
per tutti la libera determinazione e basta? Mentre fa queste domande, l'Essere etereo
bacchetta leggermente la sua controparte, la quale ci mette un millisecondo ad alzarsi,
strappargli la bacchetta di mano e... riposa in pace, piccolo.
La fedeltà non ha nulla di istintivo, secondo me, è però ancorata a un livello talmente
profondo del nostro inconscio che siamo portati a credere sia connaturata all'uomo, e che
ciò faccia di noi un animale sostanzialmente monogamo. Tale credenza è sbagliata: in realtà potremmo vivere benissimo anche se nel mondo non ci fosse alcuna relazione stabile e i
bambini fossero cresciuti dalla comunità come figli di tutti. Tutti sappiamo però, che è indubbiamente più bello l'amore per una sola persona, è mille volte più piacevole rinunciare a un'occasione che tradire la fiducia di qualcuno verso cui senti un legame, che se pure non
istintivo, è dentro di te da millenni.
Questo ovviamente, quelle che chiamiamo troie, lo sanno: non ho mai conosciuto una
ragazza che non cerchi l'amore con tutta se stessa, anche se, mentre lo cerca, si concede a
questo o a quell'altro.
Le zoccole come serial killer dell'amore non esistono, sono una leggenda metropolitana:
le zoccole sono solo ragazze che rimangono più fedeli a se stesse che a finte relazioni o
alla visione che la società impone. Quando l'amore bussa alla porta, nessuno ci rinuncia.
Tutto il resto è così, infinitamente, più piccolo.
Max
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