sabato 23 maggio 2015

25 MOTIVI PER DIRE NO A RENZI........

                                                                     


1) "C'E' UNA SINISTRA MASOCHISTA CHE VUOLE PERDERE DA SOLA". NO, C'E' UNA SINISTRA. SINISTRA SINISTRA: CHE NON NAVIGA AL CENTRO CON LA POPPA POPULISTA E LA PRUA GIA' A DESTRA......PERCHE' SE NON C'E', CI SAREBBE, CI SARA' O CI DOVREBBE ESSERE.
2) NO, PERCHE' TI SEI PRESO QUELLA PAROLA: SINISTRA
3)NO, PERCHE' PROBABILMENTE ANCHE I TUOI "PROFESSIONISTI DEL NON CE LA FAREMO MAI" SONO QUELLI CON SALARIO, RIMBORSO SPESE, PENSIONE, VITALIAZIO, AUTO BLU, CAVIALE NERO, FUTURO ROSEO
4) "L'ITALIA STA DAVVERO CAMBIANDO VERSO"........NO, SOLO DIREZIONE. FORSE NON TENDE VERSO DESTRA O VERSO SINISTRA, MA SOLO VERSO IL BASSO
5) "SUI BARCONI NON CI SONO SOLO FAMIGLIE INNOCENTI".........INFATTI: CI SONO ANCHE VEDOVE, ORFANI, RICHIEDENTI ASILO POLITICO, GIOVANI AFFAMATI, RAGAZZE VITTIME DI ABUSI, REDUCI DALL'INFERNO E SOPRAVVISSUTI AL DESERTO. CI SONO I POVERI E L'ITALIA PIU' A LORO CHE A TE. GENTE SPERDUTA CHE ARRIVA A DESTINAZIONE E A RIVA POCHE VOLTE, CON LA STESSA PROBABILITA' DEI MESSAGGI NELLE BOTTIGLIE
6) "CENTOMILA POSTO IN PIU' IN UN MESE". CON IL JOBS ACT PAROLE COME MUTUO, FERIE, DIRITTI ENTRANO NEL VOCABOLARIO DI UNA GENERAZIONE CHE NE ERA STATA ESCLUSA". APPUNTO, PAROLE, PAROLE E PUNTO.
7 "FOR A BIZZNES MAN IS CLIR,,,,,WE MUST AVV GUD IDEA, BUT WE...MUST ALZO HAVE A COMMERCIAL AND MARKETING....FIEL..........DDDDD........STRUCTURE......THE RESULT ARE NOT GUD". NO, PERCHE' IN INGLESE SAI DIRE SOLO SELFIE, MEETING, SELFIE, LEASING, SELFIE, DEVOLUTION SELFIE KNOW HOW E NOI INVECE L'INGLESE LO PARLIAMO DAVVERO
8) NO, PERCHE' QUANDO BRUNETTA HA DETTO CHE CON RENZI SEMBRA DI ESSERE NELLA CUBA DI FIDEL CASTRO, NOI ABBIAMO PENSATO PRIMA A CUBA, POI A FIDEL CASTRO, POI A CHE GUEVARAA E ABBIAMO SOSPIRATO UN "MAGARI"
9) "ROTTAMARE, ASFALTARE"....NO, PERCHE' SONO PAROLE DELLE TUTE BLU E IL LAVORO NON PUO' ESSERE SOLO UNA METAFORA. NO, PERCHE' CONOSCIAMO IL RESTODELLA GRAMMATICA: SI ROTTAMANO LE AUTO, NON GLI UOMINI, ANCHE SE TU HAI DEMOLITO OPERAI IN PARTICOLARE, LAVORATORI IN GENERALE, INSEGNANTI PER FINIRE. NO, PERCHE' SI ASFALTANO LE STRADE, GLI AVVERSARI SI BATTONO. MA TANTO TU NON NE HAI. ANCORA
10) NO, PERCHE' MAGARI TU PUOI PERMETTERTI DI DARE "DEL TU ALLA SPERANZA", MA NOI DIAMO ANCORA DEL VOI AL MUTUO, ALL'AFFITTO, AL POSTO FISSO, ALLA SANITA', ALLA VITA DEGNA E AL FUTURO CHE E' DIVENTATO REMOTO.
11) NO, PERCHE' TU ALLE "LACRIME E SANGUE" HAI AGGIUNTO I SELFIE, I SERIAL SELFISH SELFIES
12) NO, PERCHE' DATE A CESARE QUELLO CHE E' DI CESARE, "80 EURO PER RIPARTIRE". SI, VERSO NORD, VERSO OVEST, RIPARTIRE CON UN LOW COST VERSO I TAVOLI DEI BAR DI LONDRA DOVE FARAI IL CAMERIERE, VERSO GLI ALBERGHI DI BERLINO DOVE FARAI IL PORTIERE DI NOTTE, LE BIBLIOTECHE DOVE FARAI IL DOTTORATO A PARIGI. PERCHE' SIAMO UN POPOLO DI MIGRANTI SENZA BARCONI, ANCHE SE SIAMO PIU' MARE CHE TERRA, CON LA SPERANZA EUROPEA IN TASCA E LA RASSEGNAZIONE ITALIANA NEL TROLLEY
13) NO, PERCHE' NOI NON SIAMO STATI BOY SCOUT, NON ABBIAMO FATTO PATTI DEL NAZARENO, APERICENA ALLA LEOPOLDA, L'HAPPY HOUR IN TRANSATLANTICO A MONTECITORIO, LE VACANZE A COURMAYEUR. NON ABBIAMO NEMMENO GIRATO LA RUOTA DELLA FORTUNA NON AVREMMO COMPRATO LA "A DI ADONE", MA LA A DI ANTONIO (GRAMSCI PROBABILMENTE) E POI AVREMMO DATO LA SOLUZIONE. QUELLA GIUSTA.
14) NO, PERCHE' FACEVI L'ARBITRO, MICA IL GIOCATORE. FACEVI IL SINDACO, MICA IL SINDACALISTA
15) NO, PERCHE' NON SIAMO FIGLI DI PUTTANA NE' DI PAPA' NE' DI LUPI NE' DI LUPI, NE' FORESTA NE' DI BOSCHI O (DI QUALSIASI ALTRA BANCA)
16) NO, PERCHE' TU SEI UN HASHTAG E NOI UN PUNTO ESCLAMATIVO
17) "RENZI PEGGIO DI BERLUSCONI"....NO, SOPRATTUTTO PERCHE' RIESCI A FAR DIRE UNA COSA GIUSTA PERFINO A SALVINI, PERCHE' E' VERO CHE NON SEI STATO NEMMENO ELETTO E SE NON FOSSE PER IL DIZIONARIO DA TELEVENDITORE DI PENTOLE E MATERASSI, LA FELPA E L'ACCENTO XENOFO, NON TI DISTINGUREMMO DA QUELL'ALTRO. SIETE UN MATTEO DOPO L'ALTRO
18) "LA PARITA' DI GENERE NOI LA RISPETTEREMO". NO, PERCHE' NON VOGLIAMO PIU' QUOTE ROSA, MA PIU' QUOTE ROSSE. E COMUNQUE LE DONNE DA TEMPO HANNO SMESSO DI USARE QUEL COLORE
19) "ABBRACCI A GUFI E SORCI VERDI" SALUTI TRA RAPACI, CHE SONO POI I COLLEGHI E GLI AMICI DELLA STESSA GIUNGLA ITALIANA DEGLI AVVOLTOI
20) NO, PERCHE' TWITTI COME UN QUINDICENNE MANIACO NARCISISTA E SE QUESTO E' IL DIGITALE, NOI TORNIAMO ALL'ANALOGICO
21) "EXPO, DA QUI SI SCRIVE IL FUTURO DELL'ITALIA". NO, PERCHE' L'ITALIA NON E' UN PADIGLIONE SENZA MESSA IN SICUREZZA ED EXPO STA SOLO PER EX-POSTO (FISSO). NO PERCHE' PARLI DI DIRITTO AL CIBO PER TUTTI IN GIACCA E CRAVATTA CON UN HAPPY MEAL IN MANO, PERCHE' TI SEI PRESO ANCHE QUELLA PAROLA- CIBO- CHE IN ITALIA SI DICE "FAME" E LO DICONO SEI MILIONI DI POVERI IN FILA ALLE MENSE DELLA CARITA'
22)NO, PERCHE' SEMPLICEMENTE IL TESORETTO E' SOLO UNA DELLE TUE TANTE SUPERCAZZOLE
23)NO, PERCHE' FAI RIDERE PUTIN A MOSCA E TI FAI UN SELFIE. FAI RIDERE SHULZ A STRASBURGO E TI FAI UN SELFIE. FAI RIDERE OBAMA IN AMERICA E TI FAI UN SELFIE. E INVECE DI CHIEDERE DI LO PORTO MENTRE FAI JOGGING INTORNO ALLA CASA BIANCA, TI FAI UN ALTRO SELFIE. E POI QUANDO TORNI DALL'AMERICA, IN CONFERENCE CALL TI DICONO CHE GIOVANNI E' STATO UCCISO DA FUOCO AMICO. BRAVO.....SELFIE
24) NO, PERCHE' TU SEI UNO SLOGAN E SERVE INVECE POESIA, TU SEI UN TWEET E SERVE UN CAPOVERSO. NO, PERCHE' ODIAMO ANCORA GLI INDIFFERENTI, ANCHE SE LA STORIA PROBABILMENTE DI NUOVO CI DARA' RAGIONE, VISTO CHE SIETE STATI VOI A RACCONTARLA.
25) NO, PERCHE' ALCUNI STANNO USCENDO DALLA ZONA DI DECOMPRESSIONE DEL BAR SPORT PARLAMENTO E NON GLI INTERESSA SE CI CLICCHI SOTTO UN LIKE. NO, PERCHE' "LA BELLEZZA SALVERA' IL MONDO" SOLO SE SAPREMO RICONOSCERLA, E SE QUALCUNO TRA NOI SMETTE DI ASCOLTARTI, POTREBBE ANCORA FARLO.


                                                                                                                         MAX

mercoledì 20 maggio 2015

GRANDI NAVI NO.........GRANDI NAVI SI !!!!!!



                                                                                                    



    FACCIO UNA PREMESSA, OVVIAMENTE NON RICEVO ORDINI DA NESSUNO E IL MIO PENSIERO RIMANE TALE. SE IO MI ESPRIMO CONTRO L'INGRESSO DELLE GRANDI NAVI A VENEZIA E' SOLO PERCHE' VOGLIO SALVAGUARDARE LA MIA CITTA' DA EVENTUALI INCIDENTI CHE POTREBBERO PROVOCARE DANNI IRREPARABILI, MA ALLO STESSO TEMPO NON VOGLIO ASSOLUTAMENTE CHE NESSUN LAVORATORE POSSA PERDERE IL POSTO DI LAVORO.
    SE POI SPUNTA L'IMPRESARIO CHE VUOLE DIVENTARE SINDACO PALADINO IN DIFESA DI PRESUNTI 5000 POSTI.......BE SI RICORDI PURE DEL 75% DEI LAVORATORI DELLA CHIMICA DI PORTO MARGHERA.
    SFOGLIANDO LE TEORIE DEI SI O DEI NO ALLE GRANDI NAVI CREDO SIA FONDAMENTALE DIALOGARE SERENAMENTE E DECIDERE ASSIEME LE SORTI DEL PORTO DI VENEZIA, CERTAMENTE NON E' PIACEVOLE LEGGERE (RIPORTO QUI SOTTO ALCUNI COMMENTI DALLA PAGINA FACEBOOK SI GRANDI NAVI) INSULTI O ALTRE STUPIDAGGINI CHE PORTANO ALLA ROTTURA DEL DIALOGO, EVITANDO
    UNA RISOLUZIONE IN DIFESA DEI POSTI DI LAVORO.
    NON SONO D'ACCORDO NEL LEGGERE CHE SI DEVE CREARE UNA RAPPRESENTANZA DI PORTUALI IN CONSIGLIO COMUNALE PERCHE' VENEZIA E LA TERRAFERMA NON E' FATTA SOLO DI PORTO.......IN CONSIGLIO COMUNALE SI VA IN DIFESA DI TUTTI ICITTADINI DI TUTTE LE CATEGORIE.....ODIO L'ORTICELLO..... SOPRATTUTTO PERCHE' MOLTI, IN DIFESA DI UN QUALCOSA, CI MARCIANO SOPRA.

    Franco Bonicelli Dobbiamo essere tutti uniti con i lavorati delle g.navi perche sono quelli che danno lavoro a tanti. Capi di famiglie che portano a casa il stipendio senza le g navi dove vanno con i vari mutui che certi si fanno per acquistare una casa? Caro Carson forse verano a casa tua visto che le g navi non le vuoi in laguna e nemmeno in porto di Venezia voi siete contro tutto vai con i centri sociali con Tommaso Cacciari vedrai che andrai sempre peggio veneziani e tutti voi lavoratori del porto votate per il PD questo e la vostra rovina
    Vianello Gionni No centri sociali deve na lava onti
Giovanni Noal evvai 1-0 in culo ai NGN!
Andrea Landi ha condiviso il post di Silvio Berlusconi.
In passato qualcuno se n'è andato da Forza Italia e non è mai finito molto bene. Chi se ne va ci toglie un peso, siamo felici.
Nel nostro Paese c'è bisogno di un grande rinnovamento: bisogna che se ne vadano i mestieranti della politica, ai quali della gente non gliene frega niente!
Creare una rappresentanza di Portuali nel Consiglio Comunale e oggi piu' che mai necessario per la sua esistenza e' per il suo proseguo.
LEGGERE QUESTE CAZZATE NON HA SENSO E RIPORTO PURE LE CONSIDERAZIONI DI UN CITTADINO RIGUARDO LA CANDIDATURA DI MALGARA........

Paride Orfei
Ho scritto un mio pensiero sulla pagina di Mattia Malgara, e mi ha bloccato immediatamente, la Lista del Grillo Parlante, appoggia Francesca Zaccariotto. Credo fermamente che Mattia Malgara non meriti di essere sostenuto, ha fatto la sua Lista civica Malgara sostenendo Forza Italia, e si è candidato, alla Regione in una Lista Civica, di Tosi. Coerenza zero. Auguro agli amici che sono inscritti nella Lista Malgara, di ottenere più consensi, quanto a Lui, non votatelo, a Venezia non ci rappresenta.

LEGGERE POI I COMMENTI DI BERLUSCONI MI VIENE DA RIDERE.......MA PER ME QUESTO NON E' UN PROBLEMA PERCHE' SAPPIAMO GLI IMPRENDITORI DA CHE PARTE STANNO.
Ritornando ai porti.... sono sistemi che sono simili agli organismi viventi, se una parte muore raramente il resto del corpo migliora.
Venezia era un’isola felice, dal punto di vista occupazionale: il turismo crocieristico in continua, anche se moderata, espansione aveva garantito la conservazione di tutti i posti di lavoro, anzi, le possibilità di occupazione per i giovani si erano moltiplicate.
I cinquemila posti di lavoro della crocieristica veneziana e i ventimila di Marghera rischiano di sparire, non si parla dei portuali ma anche di chi lavora per il porto senza saperlo: chi imbottiglia a Scorzé l’acqua minerale per le navi passeggeri, chi lavora in aeroporto a Treviso, chi ha un bar a Spinea e ha tra i suoi clienti troppe persone che lavorano con il porto potrebbero trovarsi per la strada.
Il  traffico crocieristico giustifica economicamente gli attuali servizi di tutto il porto, con la eccessiva riduzione di quel traffico i servizi diventerebbero troppo costosi andando fuori mercato. Il porto commerciale di Marghera diventerebbe troppo caro e si svuoterebbe ancora di più.
Spostando il traffico crocieristico a Marghera non è assolutamente sicuro che si conserverebbero i posti di lavoro dei lavoratori di Marghera.
L’incertezza sul futuro della crocieristica sta consigliando le grandi compagnie a programmare la loro attività dei prossimi anni nel Mediterraneo Occidentale privilegiando la Spagna e i porti italiani tirrenici e liguri che sono da sempre i nostri concorrenti.

Le compagnie vanno ovviamente dove sono ben accolte e abbandonano le destinazioni il cui futuro non è certo. Oggi non sappiamo se una nave da 99.000 tsl, una unità relativamente piccola nel suo genere, potrebbe ormeggiare ad un ormeggio dedicato e attrezzato nel comprensorio di Venezia (Venezia + Marghera). Anzi, siamo quasi certi che non potrebbe farlo: a Venezia per un dubbio divieto, a Marghera perché per almeno due anni non ci sarà un ormeggio attrezzato.
In attesa della realizzazione delle nuove soluzioni, per costringere il porto a fare, e a fare in fretta, si vuole imporre una riduzione del traffico; ricorda il caso del contadino che volendo più latte dalla sua mucca la minacciava stringendole il collare di una tacca al giorno, stranamente la mucca è morta.
I POLITICI DISCUTONO E NOI PERDIAMO I POSTI DI LAVORO
In questi giorni sono andato a Porto Marghera......non è una bolgia infernale, ma non è nemmeno l’ingresso dell’Hilton né il Campidoglio di Washington. Molti di noi ci sono affezionati. E’ un normale porto industriale e commerciale dove circolano abbastanza velocemente mezzi che sulle strade vedete di rado o mai, dove l’odore della soia in fermentazione si mescola a quello della polvere di ferro e degli scarichi dei camion.
Gli aerei, le navi del cielo, hanno bisogno tanto dell’aeroporto quanto della stazione aeroportuale.  Anche le navi passeggeri necessitano tanto di una banchina che di una stazione d’imbarco, oggi gli obblighi di security colpiscono allo stesso modo aerei e navi ed è impensabile una compagnia di navigazione che ha coccolato un passeggero per una settimana o più accetti che l’arrivo in un porto non attrezzato rovini tutto il suo lavoro lasciando un pessimo ricordo della vacanza.
I PASSEGGERI NON SONO CONTAINERS O SACCHI DI CARBONE, OGGI MARGHERA E’ UN OTTIMO PORTO, MA NON PER I PASSEGGERI
Il Comitato non vuole prendere posizione in merito ma è assolutamente contrario a qualsiasi soluzione che intacchi l’occupazione.
Molte soluzioni, apparentemente miracolistiche, in realtà sono effettivamente pericolose, e non solo per l’occupazione
A NOI NON INTERESSA COME LE NAVI ENTRANO IN PORTO, BASTA CHE ARRIVINO E CHE FACCIANO RIPARTIRE L’ECONOMIA



Sarebbe come pretendere che all’aeroporto arrivassero solo aerei più piccoli, più compatibili, non più da oltre 200 posti ma solo da 97. Perché 97? Non ho una risposta scientifica.
Nel nostro porto possiamo far arrivare oggi solo le navi che esistono nella realtà e non solo nella fantasia, domani forse, con una adeguata programmazione più che triennale potrebbero arrivare navi diverse.
Il mercato delle crociere chiede di usare navi sempre più grandi per motivo di economie di scala, per offrire (e giustificare) servizi sempre maggiori e per sfruttarne l’ immagine, fa pertanto costruire navi sempre più grandi, spinto da motivi ancora più forti di quelli che portano le compagnie aeree a comprare aerei sempre più grandi.
Le navi piccole disponibili sono, in breve, quelle vecchie, quelle costruite dieci , venti o addirittura trenta anni fa con criteri superati, che offrono al passeggero meno opportunità. Sono meno gradevoli, spesso invecchiate e superate. Ciò che a noi interessa è che sono vecchi e invecchiati anche i motori: quando sono stati costruiti inquinavano più degli attuali, oggi il tempo e l’uso non li hanno certo migliorati.
DESTINARE A VENEZIA NAVI PICCOLE OGGI VUOL DIRE FAR ARRIVARE NAVI VECCHIE E INQUINANTI



Il nostro aeroporto Marco Polo lo scorso anno ha servito più di 6 milioni di passeggeri, il porto crocieristico è stato utilizzato da circa 1,8 milioni di passeggeri, che diventano 2,4 considerando tutte le unità che hanno usato il porto.
Ma quanti passeggeri hanno usato tanto il porto che l’aeroporto? Quanti sono arrivati con l’aereo per partire con la nave in crociera? Le stime più riduttive si fermano a 500.000 perché contano solo i passeggeri che imbarcano o sbarcano “per diretto” senza fermarsi a Venezia o in altre località intermedie.
La realtà è che la maggior parte dei passeggeri non é italiana, quasi la metà viene da località non UE, perciò ha usato il nostro aeroporto almeno per il viaggio di andata o di ritorno .
La perdita di traffico per il Marco Polo è valutabile tra 500.000 e un milione di passeggeri. Ma la perdita di traffico può causare un effetto domino: la perdita di un certo numero di passeggeri può portare alla mancata copertura dei posti con conseguente cancellazione di voli.
La perdita della crocieristica veneziana porterebbe almeno la perdita di un sesto dei posti di lavoro tra i lavoratori del Marco Polo e nel suo indotto.
ALMENO UNA PERSONA SU SEI PERDEREBBE IL LAVORO..........BE NON POSSO RIMANERE IN SILENZIO MA NON POSSO NEMMENO RACCONTARE BUGIE SU CHI SFRUTTA IL TURISMO PER PROPRIO TORNACONTO.......SUL TAVOLO VOGLIO VEDERE CHI CI GUADAGNA



                                                                                                                        Max






domenica 17 maggio 2015

SCONVOLGENTE........DA LEGGERE ASSOLUTAMENTE

Il filosofo Peter Singer: “Sopprimiamo i bambini disabili per contenere i costi della sanità”

peter singer-Redazione- Peter Singer, il filosofo della Liberazione animale, fautore della linea della “parità” tra uomini e bestie, inventore del termine “specismo” (che poi sarebbe il razzismo dell’umanità verso le altre creature), docente di Etica all’Università di Princeton, è tornato a ribadire con convinzione in una intervista radiofonica le sue famigerate tesi sull’infanticidio dei bambini handicappati, misura che per il professore australiano trapiantato negli Stati Uniti sarebbe necessaria nella logica del rapporto tra costi e benefici, tanto da rendere «ragionevole» per il governo e le compagnie assicurative l’ipotesi di negare le coperture per la cura dei neonati gravemente disabili.
Il professore, in un’intervista,  ha designato ripetutamente il bambino disabile con ilpronome neutro “it”, quello, per intenderci, che serve nella lingua inglese per indicare le cose e gli animali.
Del resto è noto che nel Singer-pensiero e nella Singer-etica il diritto alla vita dovrebbe essere subordinato alla capacità intellettiva della creatura, che si traduce nella capacità di esprimere preferenze.
Il giornalista investigativo Klein ha chiesto a Singer se creda che con l’Obamacare queste sue tesi estremiste sulla “razionalizzazione” della spesa sanitaria prevarranno, e il pensatore di Princeton ha risposto che stanno già prevalendo perché già oggi molte delle decisioni prese dai medici sono dettate dall’esigenza di ridurre i costi.
 Anche negli Stati Uniti questo avviene, solo «non apertamente», ha detto Singer. «E il risultato è che l’America spende il doppio di altri paesi per ottenere molto poco beneficio in termini di risultati».
Anche la sostenibilità etica della soppressione dei disabili gravi attraverso l’«eutanasia non volontaria», secondo Singer, è una linea di pensiero destinata a spuntarla.
Non solo con la riforma di Obama il rifiuto di curare i neonati malformati diventerà più comune, sostiene il prof di Princeton, ma si sta diffondendo già adesso. E «non necessariamente per via dei costi».
Ecco le sue parole:

«Se un bambino nasce con una massiccia emorragia cerebrale significa che resterà così gravemente disabile che in caso di sopravvivenza non sarà mai in grado nemmeno di riconoscere sua madre, non sarà in grado di interagire con nessun altro essere umano, se ne starà semplicemente sdraiato lì sul letto e potrà essere nutrito, ma questo è quel che avverrà, i dottori staccheranno il respiratore che tiene in vita il bambino. Non so se essi siano influenzati dalla necessità di ridurre i costi. Probabilmente sono influenzati semplicemente dal fatto che per i genitori quello sarà un fardello terribile, e per il figlio non ci sarà alcuna qualità della vita. Quindi stiamo già compiendo dei passi che portano alla terminazione consapevole e intenzionale della vita dei bambini gravemente disabili».

Mah sinceramente saprei io cosa farei.......ormai siamo in un mondo di merda

                                                                                                                                 Max

venerdì 15 maggio 2015

M5S????? LA VERGINITA' NON HA PREZZO

Faccio una premessa......Alessandro Di Battista è una persona che in Parlamento è presente e in linea di massima si fa sentire.
Piace ha molti, ha molti fans.....però qualcosina non mi torna......diciamo il bello "del rovescio della medaglia" 

Nelle puntate dei talk show che hanno come ospite Alessandro Di Battista arriva sempre un momento in cui, a proposito degli stipendi dei parlamentari, il presentatore rivolge al deputato Cinque Stelle la fatidica domanda: “Ma lei, onorevole, quanto prende ogni mese?”. E’ successo da Vespa a Porta a Porta, da Porro a Virus su Rai2 e di recente anche da Del Debbio a Quinta Colonna su Rete4

A questo punto gli occhi Di Battista si umettano come quelli del gatto con gli stivali di Shrek: “Percepisco tremila euro al mese netti, mentre i parlamentari degli altri partiti circa tredicimila, quattordicimila…”. E nello studio televisivo di turno paiono riecheggiare le note di Gabriel’s oboe di Ennio Morricone, la commovente colonna sonora del film The Mission che accompagna anche gli spot dell’OttoxMille alla Chiesa Cattolica.
I fatti, purtroppo per Di Battista, stanno diversamente. Basta andare su tirendiconto.it – sito utilizzato dai parlamentari del M5S per la rendicontazione di entrate e spese – e dare un’occhiata alle cifre per accorgersi che quello di Di Battista è un giochino semantico assai furbo. Sia chiaro: qui non si fa nessuno scoop. I dati sono online, chiunque può prenderne visione. E su Youtube già da tempo circolano video che evidenziano le omissioni di Di Battista sulla questione stipendio. Ma, come dicevano i latini, repetita iuvant.
Gli ultimi dati disponibili, relativi a febbraio 2015, ci dicono che Alessandro Di Battista ha percepito in quel mese uno stipendio netto di 5.246,55 €. Di questi, il deputato grillino ha restituito 2.035,39 €, tenendo per sé 3.211,16 €: ovvero i famosi “tremila euro al mese” di cui sopra.
Come tutti i parlamentari, però, Di Battista percepisce mensilmente anche diaria e rimborsi destinati alle spese generali e di esercizio del mandato, che per il mese di febbraio ammontano complessivamente a 8.062,39 €. Di questi, Di Battista ha tenuto per sé, spendendoli, 5.515,17 €, e ha restituito 2.546,65 €. Complessivamente, tra stipendio netto e rimborsi, Di Battista a febbraio ha restituito 4.582,04 €, tenendo per sé “solo” 8.726,90 € sui 13.308,94 € disponibili.

Il giochino semantico di Di Battista

Ora, dov’è lo scandalo? Da nessuna parte, anzi. A Di Battista – e a tutti i Cinque Stelle – fa onore un gesto come la restituzione di una parte delle proprie entrate mensili. Ma allora perché andare in tv a dire “io guadagno tremila euro al mese, mentre gli altri circa tredici-quattoridicimila” (come al minuto 00:26:55 della puntata di Virus dello scorso 12 marzo)?

Il trappolone semantico sta tutto qui: quando Di Battista parla di sé, menziona solo il netto del suo stipendio, tacendo sui rimborsi spese esentasse che comunque percepisce; al contrario, quando parla delle entrate degli altri, butta nello stesso calderone stipendio netto e rimborsi, dando allo spettatore l’impressione che i deputati della Casta guadagnino il quadruplo rispetto a lui e agli altri esponenti della scuderia Grillo.



LA VERGINITA' NON HA PREZZO....................

                                                                                                                      Max

venerdì 8 maggio 2015

VENEZIA E' UN BENE COMUNE..........





La Città è un bene la cui titolarità è dei cittadini che la vivono.
La sfiducia nella politica e lo scollamento tra rappresentanti e rappresentati non è conseguenza
solo della questione morale e delle interconnessioni tra politica e malaffare di cui le cronache
riempiono quasi quotidianamente i giornali.
Crediamo che il problema riguardi prima di tutto il rapporto tra le persone ed i beni e servizi che le
circondano: siamo convinti che non possano più essere solo le logiche del mercato a regolare
questo rapporto e che sia giunto il momento di ridare centralità alla funzione che i beni e servizi (e
chi li amministra e fornisce) devono svolgere per la cittadinanza.
La Città è un Bene Comune che, in quanto tale, deve essere gestito in modo da garantirne la piena
fruizione a tutti i cittadini senza che nessuno possa essere escluso e, soprattutto, senza che
qualcuno possa anche solo tentare di vantare pretese esclusive o, peggio, voglia lucrarci a spese
della collettività.
Per questi motivi abbiamo deciso di costruire un progetto politico capace di guardare al futuro,
una diversa idea della politica e delle sue forme che, ripartendo dal Bene Città, abbandoni
l’abitudine della «delega in bianco» per sostituirla con la buona pratica dei beni comuni
amministrati in favore ed in funzione dei cittadini. Solo così l’esercizio del diritto di cittadinanza
potrà essere pieno ed effettivo.
"Venezia Bene Comune" è azione in grado di mobilitare i cittadini, un terreno fertile per tutti i
gruppi, i movimenti, i singoli, le associazioni e le aggregazioni sociali che vogliano dare voce alle
proprie istanze. E’ lo strumento per rafforzare il peso dei cittadini nelle decisioni politiche e
amministrative.
E’ non rinunciare alla partecipazione al dibattito politico e non nascondersi dietro l’impotenza
dell’astensionismo.
E’ modernità e solidarietà che riproponga la centralità del lavoro come strumento per la
costruzione del futuro e che abbia nell’equità e nella giustizia sociale l’orizzonte del proprio
sviluppo.
E’ una Città accogliente, una Città che protegge i propri cittadini, dove la bellezza possa finalmente
tornare ad essere l’aggettivo che la caratterizza.
E’ il luogo nel quale cittadini, politici e amministratori dialogano e prendono decisioni condivise su
tutte le grandi trasformazioni che riguardano la vita della Comunità.
E’ ridare dignità ai cittadini ed alle loro aspirazioni, ai loro interessi ed ai loro obiettivi.
E’ la forza delle idee e dei valori di Giustizia, Uguaglianza e Libertà che ci ispirano e accompagnano
insieme ai cittadini e a tutte le forze vitali della nostra comunità che intendano ridare dignità,
protezione e decoro perché torni a splendere la bellezza della nostra città.

RIDIAMO DIGNITÀ, PROTEZIONE E BELLEZZA ALLA NOSTRA CITTÀ

La lista "Venezia Bene Comune" viene presentata in appoggio a Felice Casson Sindaco ed in
contrapposizione ai comitati di affari che anche in queste elezioni cercano di consolidare i loro
interessi predatori, senza alcuna attenzione per il bene comune.
La lista è espressione di una nuova aggregazione politica che opera per coinvolgere i cittadini
attorno ai grandi temi della città: dal lavoro, alla legalità, alla sicurezza, al benessere e alla salute.
E da questa esperienza si intende proseguire valorizzando le esperienze fatte e aprendosi alle
nuove istanze della società: globalizzazione, società multietniche, riflessi sul mondo del lavoro,
crisi demografica, benessere equo e sostenibile, pace e diritti umani, ambiente.
Nello specifico di queste elezioni comunali la lista "Venezia Bene Comune" intende sostenere il
sindaco Casson in una difficile operazione di recupero dell'immagine di Venezia, offuscata da un
uso distorto e colpevole del bene pubblico. Operazione che rischia di risultare vana se si verificasse
il prevalere delle cricche affaristiche.
Alcuni temi in particolare saranno sostenuti e portati all'attenzione del sindaco e della giunta:
la nuova Centralità delle politiche per l'occupazione ed il rilancio di un progetto di Città
capace di far ripartire l'economia ed il tessuto produttivo per rispondere alla piaga della
precarietà e della disoccupazione, specie per quanto riguarda i giovani, le donne e i
lavoratori “over50” colpiti dalle recenti riforme antipopolari in materia di previdenza;
il rilancio di serie e strutturate politiche per la residenza e per il contrasto delle situazioni di
disagio sociale, con particolare riferimento al fenomeno delle morosità incolpevoli;
la ristrutturazione di adeguate e universalistiche politiche di welfare urbano capaci di
sostenere, in un'ottica di giustizia sociale e sostenibilità economica, servizi rivolti alle fasce
fragili della società;
il ruolo della terraferma come cardine della città Metropolitana;
il rilancio della legge speciale a sostegno dell'unicità laguna-città;
la politica di rigenerazione urbana e rigenerazione umana di Mestre e Marghera;
la reindustrializzazione dei siti industriali presenti nel territorio, da Porto Marghera a
Murano, attraverso il riavvio di una stagione di finanziamento pubblico;
una azione di contrasto e alternativa alla monocoltura turistica con attenzione alla
qualificazione del lavoro e dell'impresa;
il sostegno al progetto per Venezia Città della Pace e dei Diritti Umani, anche con
l'affermazione di buone pratiche nel contesto urbano;
il miglioramento della efficienza della “macchina comunale” nel servizio al cittadino e nella
promozione, sviluppo e qualificazione delle attività produttive. Questo valorizzando le
molte competenze esistenti già oggi, ma ripensando il sistema organizzativo e la logistica;
una ridefinizione delle fonti di finanziamento e delle spese nel bilancio comunale in modo
da poter operare finalmente in condizioni di normalità, potendo così programmare e
rispondere alle esigenze dei cittadini.
Altre indicazioni programmatiche si possono trovare nel programma di coalizione che abbiamo

condiviso e a cui abbiamo collaborato con notevole impegno.

                                                                                                                                        Max

domenica 3 maggio 2015

IL PASSATO DELLA MERKEL........COME IL PRESENTE !!!!

LA GIOVANE MERKEL IN COMPAGNIA DI NAZISKIN: ECCO LE FOTO PUBBLICATE DAL TELEGRAPH

Una giovane e magra Angela Merkel, sorridente e giuliva, insieme a un gruppo di naziskin tedeschi, tra cui uno – inconfondibile – che fa il saluto nazista. Le foto arrivano dal Telegraph.



Risalgono al 1992 e sono state realizzate nella città di Magdeburg, capitale del Land Sassonia-Anhalt, 230.456 abitanti, dove sorgeva uno dei club di "teste rasate" più famoso e longevo d’Europa.
Riteniamo sia fondamentale pubblicare queste foto, la cui esistenza e veridicità mai è stata smentita dalla Merkel o dal suo staff, e aprire un serio dibattito sul passato della Cancelliera tedesca, accusata anche in patria – la copertina del Der Spiegel quì a destra insegna  – di essere un tantinello autoritaria. Al limite del nazismo. E noi lo diciamo da sempre... 
Tutte le foto che ritraggono una Merkel giovane in compagnia dei naziskin di Magdeburg sembrano essere prese nel medesimo contesto e con lo stesso background di fondo, vale a dire quelle caratteristiche costruzioni che si vedono dietro i protagonisti delle immagini.
Insieme all’attuale Cancelliera si può riconoscere Sabine Leutheusser-Schnarrenberger (in rosso nella prima foto), membro del Bundestag, il Parlamento tedesco, e Ministro della Giustizia tra il 1992 (anno in cui furono scattate le foto) e il 1996.
Il ritrovo di Elbterrassen, visitato dalle due donne, è stato classificato dalla resistenza antifascista locale come nascondiglio nazista e proprio nei dintorni del club skin, pochi mesi prima della visita di Angela Merkel, fu assassinato un giovane antifascista.



TRANQUILLI.............NESSUNA BUFALA............SOLO DIRITTO ALL'INFORMAZIONE

                                                                                                                                    Max