Il filosofo Peter Singer: “Sopprimiamo i bambini disabili per contenere i costi della sanità”

Il
professore, in un’intervista, ha designato ripetutamente
il bambino
disabile con
ilpronome
neutro “it”, quello,
per intenderci, che serve nella lingua inglese per indicare le cose e
gli animali.
Del
resto è noto che nel Singer-pensiero e nella Singer-etica il diritto
alla vita dovrebbe essere subordinato alla capacità intellettiva
della creatura, che si traduce nella capacità di esprimere
preferenze.
Il
giornalista investigativo Klein ha
chiesto a Singer se creda che con l’Obamacare queste sue tesi
estremiste sulla “razionalizzazione”
della spesa sanitaria prevarranno,
e il pensatore di Princeton ha risposto che stanno già prevalendo
perché già oggi molte delle decisioni prese dai medici sono dettate
dall’esigenza di ridurre i costi.
Anche
negli Stati Uniti questo avviene, solo «non apertamente», ha detto
Singer. «E il risultato è che l’America spende il doppio di altri
paesi per ottenere molto poco beneficio in termini di risultati».
Anche
la sostenibilità
etica della soppressione dei disabili gravi attraverso
l’«eutanasia
non volontaria»,
secondo Singer, è una linea di pensiero destinata a spuntarla.
Non
solo con la riforma di Obama il rifiuto di curare i neonati
malformati diventerà più comune, sostiene il prof di Princeton, ma
si sta diffondendo già adesso. E «non necessariamente per via dei
costi».
Ecco
le sue parole:
«Se
un bambino nasce con una massiccia emorragia cerebrale significa che
resterà così gravemente disabile che in caso di sopravvivenza non
sarà mai in grado nemmeno di riconoscere sua madre, non sarà in
grado di interagire con nessun altro essere umano, se ne starà
semplicemente sdraiato lì sul letto e potrà essere nutrito, ma
questo è quel che avverrà, i dottori staccheranno il respiratore
che tiene in vita il bambino. Non so se essi siano influenzati dalla
necessità di ridurre i costi. Probabilmente sono influenzati
semplicemente dal fatto che per i genitori quello sarà un fardello
terribile, e per il figlio non ci sarà alcuna qualità della vita.
Quindi stiamo già compiendo dei passi che portano alla terminazione
consapevole e intenzionale della vita dei bambini gravemente
disabili».
Mah sinceramente saprei io cosa farei.......ormai siamo in un mondo di merda
Max
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