Nel gennaio del 2012 Democrazia Atea lanciava l’allarme sul trattato istitutivo del MES che l’allora Presidente del Consiglio Monti, con la complicità del Presidente della Repubblica Napolitano e di un Parlamento illegittimo, fece ratificare in pochissimo tempo.
Giusto per tornare alle castronerie referendarie e alle balle renziane circa la presunta lentezza provocata dal bicameralismo perfetto, il Senato approvò questo trattato liberticida il 12 luglio del 2012, la Camera dei Deputati lo approvò il 19 luglio del 2012 e Napolitano lo firmò il 23 luglio del 2012.
Questi usurpatori impiegarono sette giorni per incastrarci in un meccanismo finanziario che nemmeno l’usuraio più perverso sarebbe stato in grado di ideare.
In poco meno di una settimana, questi traditori hanno approvato un trattato che rischia di mettere la nostra democrazia e i nostri diritti democratici nelle mani di un mostro finanziario europeo.
Con il referendum avevano perfino progettato di costituzionalizzare l’Unione Europea e con essa il MES.
Ora che hanno vinto i NO, cercheranno di far rientrare dalla finestra ciò che gli italiani hanno cacciato a pedate dalla porta.
Alcune agenzie hanno riferito che Padoan, il Ministro dell’economia del governo dei rottamatori della Costituzione, avrebbe avviato trattative riservate per chiedere un prestito al MES per salvare Banca Etruria e altre banche in difficoltà.
Le voci sono diventate talmente insistenti che Wolfgang Proissl, portavoce del MES, ha diramato una nota per smentirle.
Se Padoan dovesse effettivamente chiedere questo prestito, posto che non saremo più in grado di restituirlo, in virtù di quel maledetto trattato, non potremmo più prendere alcuna decisione a causa della nostra rinunciata sovranità.
Per compiere questa bestialità c’è bisogno anche di un Presidente del Consiglio convinto che sia giusto cedere sovranità all’Unione Europea senza passare attraverso il vaglio della compatibilità con i nostri principi costituzionali, e uno come Paolo Gentiloni risponde esattamente all’identikit del killer della democrazia costituzionale.
Questo è uno dei motivi per il quale è nella rosa dei candidati che Mattarella dovrà esaminare.
Questi usurpatori impiegarono sette giorni per incastrarci in un meccanismo finanziario che nemmeno l’usuraio più perverso sarebbe stato in grado di ideare.
In poco meno di una settimana, questi traditori hanno approvato un trattato che rischia di mettere la nostra democrazia e i nostri diritti democratici nelle mani di un mostro finanziario europeo.
Con il referendum avevano perfino progettato di costituzionalizzare l’Unione Europea e con essa il MES.
Ora che hanno vinto i NO, cercheranno di far rientrare dalla finestra ciò che gli italiani hanno cacciato a pedate dalla porta.
Alcune agenzie hanno riferito che Padoan, il Ministro dell’economia del governo dei rottamatori della Costituzione, avrebbe avviato trattative riservate per chiedere un prestito al MES per salvare Banca Etruria e altre banche in difficoltà.
Le voci sono diventate talmente insistenti che Wolfgang Proissl, portavoce del MES, ha diramato una nota per smentirle.
Se Padoan dovesse effettivamente chiedere questo prestito, posto che non saremo più in grado di restituirlo, in virtù di quel maledetto trattato, non potremmo più prendere alcuna decisione a causa della nostra rinunciata sovranità.
Per compiere questa bestialità c’è bisogno anche di un Presidente del Consiglio convinto che sia giusto cedere sovranità all’Unione Europea senza passare attraverso il vaglio della compatibilità con i nostri principi costituzionali, e uno come Paolo Gentiloni risponde esattamente all’identikit del killer della democrazia costituzionale.
Questo è uno dei motivi per il quale è nella rosa dei candidati che Mattarella dovrà esaminare.
Inoltre si inserisce la Santa Sede che rompe il silenzio e riprende la sua consueta ingerenza negli affari interni del nostro Stato.
Attraverso Parolin, suo Segretario di Stato, Bergoglio ha mandato a dire che sta seguendo da vicino la crisi di governo nel nostro Stato.
Sempre attraverso Parolin, Bergoglio valuta che la bocciatura di Renzi è netta.
Dunque Bergoglio non vuole un Renzi bis, e lo fa sapere a Mattarella.
Aggiunge che, pur nella diversità di vedute, bisogna trovare unità.
Tradotto in simultanea significa che in Vaticano auspicano un nuovo governo con PD e Forza Italia.
Dettano anche un minimo di agenda politica per il nuovo governo: lavoro, giovani, integrazione.
Non manca la consueta attenzione alla famiglia intesa come nucleo chiuso, oggettivamente proteso verso i propri componenti, incapace dunque di solidarietà sociale: gli italiani è così che li vogliono.
Mattarella ha iniziato le consultazioni, e nella calendarizzazione degli incontri non c’è ovviamente il Papa Re, ma non è un problema, attraverso il suo Segretario, Bergoglio ha fatto sapere cosa vuole.
Sempre attraverso Parolin, Bergoglio valuta che la bocciatura di Renzi è netta.
Dunque Bergoglio non vuole un Renzi bis, e lo fa sapere a Mattarella.
Aggiunge che, pur nella diversità di vedute, bisogna trovare unità.
Tradotto in simultanea significa che in Vaticano auspicano un nuovo governo con PD e Forza Italia.
Dettano anche un minimo di agenda politica per il nuovo governo: lavoro, giovani, integrazione.
Non manca la consueta attenzione alla famiglia intesa come nucleo chiuso, oggettivamente proteso verso i propri componenti, incapace dunque di solidarietà sociale: gli italiani è così che li vogliono.
Mattarella ha iniziato le consultazioni, e nella calendarizzazione degli incontri non c’è ovviamente il Papa Re, ma non è un problema, attraverso il suo Segretario, Bergoglio ha fatto sapere cosa vuole.
Vogliamo essere liberi da Chiesa e Stato
Max
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