Le dimissioni di Bersani costituiscono l'epilogo scontato e inevitabile per il Partito Democratico.
Una dirigenza aperta al progresso e al cambiamento e una dirigenza orientata al conservatorismo di ispirazione religiosa, una dirigenza dinamica e desiderosa di osare, frenata da una dirigenza incapace di non essere autoreferenziale.
Ma ci sono anche otto milioni di italiani che oggi si sentono politicamente smarriti e privati della speranza di vedere all'orizzonte una soluzione non solo politica, ma soprattutto di garanzia economica, disegnata dal loro partito di riferimento.
L'ambizione di Renzi (opus dei cattolico) si scontra con l'ambizione di D'Alema (opus dei ateo) incuranti entrambi delle ripercussioni sul Paese.
Entrambi vogliono dialogare con la destra berlusconiana, entrambi vogliono guidare la trattativa con il caimano, entrambi non hanno legittimato il loro Segretario nella convinzione, anche non celata, di essere migliori di lui.
Il Partito Democratico è affetto da un cancro antico.
Le amministrative del 1993 sperimentarono le prime coalizioni, a livello locale, tra il PDS e il Partito Popolare.
Le coalizioni funzionarono nel contrasto con l'avanzata della destra e si ipotizzò un consolidamento duraturo.
Passare dalla coalizione elettorale alla fusione fu un passo breve.
Fu allora che cominciò la progressiva democristianizzazione di quel partito, processo incurabile e irreversibile, che oggi diventa agonia della Nazione.
La contraddizione di quella fusione era sfacciatamente evidente da subito, il PD è diventato il ricettacolo di tutto e il contrario di tutto, in una pericolosa erosione identitaria che non potrà risolversi se non con la rifondazione di due forze politiche, una di sinistra e una centrista e cattolica.
Del resto anche la destra è divisa in più formazioni, dal PDL alla Lega ai Fratelli D'Italia, infine pure questo Movimento 5 stelle che sinceramente non capisco a cosa serve.
Con il PD fallisce clamorosamente anche il sistema maggioritario, collante forzoso inadatto alle peculiarità irrinunciate della nostra Nazione.
In questo momento l'unica certezza è che la crisi istituzionale viaggerà nei binari delineati dalla Costituzione e ci porterà a nuove elezioni molto presto.
Diventava necessaria una svolta politica, affidarsi ad un uomo come Stefano Rodotà, capace di difendere i diritti di tutti, e di non lesinare posizioni chiare contro l'incandidabilità di taluni o contro forme populistiche di democrazia diretta vaneggiate da altri.
Secondo me Stefano Rodotà non curava tutti i cancri italiani, ma sarebbe stato in grado di arginare e contenere molte metastasi, e noi ora siamo in codice rosso.
La notizia ancor più pericolosa è sapere che i Renziani vogliono Amato e la destra Letta come presidente del Consiglio.....allucinante e destabilizzante una cosa del genere.......ma tutto questo la dice lunga.......forse l'ultimo comunista del PD........Bersani.........ha pagato tutto quello che la dirigenza del PD ha fatto dietro a lui.......e i giovani Renziani la vecchia DC del passato.
La speranza rimane una grande sinistra che si unisca si ricostituisca si modernizzi si identifichi chiaramente.......basta i Lenin i Mao tse Tung......un Partito del Lavoro un partito del popolo, tutte le altre cose............"ricordi"
Max
Ok Massimo fin qui ci siamo, i vecchi sono solo ricordi, bisogna incominciare a ricostruire dai cocci che si sono formati. Anche se tu sei il primo a ricordare i grandi del passato, le loro idee e i loro principi che se non sbaglio sono anche i nostri. Ora dobbiamo creare un Partito del lavoro, del popolo come dici tu, e da dove partiamo??????
RispondiEliminaIo so solo che siamo messi, nella stragrande maggioranza sempre peggio, ma non per i beni superflui, ma per cose di prima necessità, ogni giorno mi guardo in giro e ascolto i commenti della gente di strada, tutti la pensano allo stesso modo, una bomba a Roma. Ma se tutti la pensiamo così, perchè ci ritroviamo ancora nella medesima situazione di prima???.....forse ho capito, perchè non siamo uniti con le idee e ognuno di noi pensa di poter risolvere le cose a proprio piacimento? tu sai darmi le risposte che cerco??? perchè io non ci capisco più nulla di questo popolo, tutti bravi a parlare, ma nessuno riesce a mettere in pratica quello che dice. Scusa la mia ignoranza, forse non arrivo a pensare a delle cose molto semplici, faccio molta fatica a credere che qualcuno arrivi lassù, si sieda su quella bella poltrona rossa,e faccia i miei interessi o i tuoi. Come dicevi tu, tuo papà aveva ragione e anche il mio, e loro forse avevano a malapena la quinta elementare, qui ci ritroviamo dei grandissimi dottori laureati e ci ritroviamo ancora nella merda........